Mentre il conflitto continua, anche i quattrozampe proseguono nel loro impegno militare. E in Ucraina si festeggia il ritorno a casa di Adik, il pitt bull dell’esercito fatto prigioniero a Mariupol.
I piccoli felini sono stati salvati dalla guerra e poi trasportati dalla Polonia negli Stati Uniti in casse di legno appositamente progettate per loro. Operazione resa possibile dal Fondo internazionale per il benessere degli animali.
Sono decine, in fuga con i loro padroni, quelli sopravvissuti agli attacchi dell’esercito di Putin. Per molti, però, questa via di salvezza non c’è stata. Dall’inizio della guerra, si stima siano morti un milione di animali domestici.
Sulla spinta della crisi ucraina è stato sottoscritto un accordo Iata - Hsi per il trasporto aereo di cani e gatti.
I pompieri ucraini liberano il micio bloccato in un palazzo distrutto dai missili di Mosca. Raggiunto con un’autoscala è in buone condizioni di salute.
Il compito di questi cetacei è quello di proteggere la base di Sebastopoli, nel mar Nero, dalle incursioni di Kiev.
Quasi tutti i cetacei sono stati salvati insieme a foche e leoni marini: «Operazione molto complicata». Rimandata, invece, l’evacuazione di una coppia con un cucciolo e di due beluga.
Questo micione rossiccio era rimasto a Leopoli dopo la fuga dei suoi proprietari ma grazie all’Enpa ha raggiunto l’Italia. Rocchi: «Ogni singola vita, umana o animale, merita protezione e soccorso».
Da buffo gattone acchiappa like a riferimento della solidarietà per gli animali vittime della guerra. In fuga da Kharkiv con la sua famiglia ora è al sicuro in Francia dove continua a sostenere il suo Paese.
Nelle cliniche veterinarie milanesi del gruppo è partita la raccolta di generi di prima necessità per tutti i pet dei rifugiati ucraini. L’iniziativa, in collaborazione con l’associazione Save the dogs and other animals, punta a raccogliere cibo, trasportini, ciotole, pettorine e guinzagli. E ogni donazione ricevuta sarà raddoppiata. Una campagna…