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Giò e Giulia, i falchi pellegrini di Milano   

La coppia che da anni nidifica sul Pirellone di Milano è diventata un simbolo degli animali selvatici che resistono nelle metropoli. E da questa specie abbiamo anche noi umani tantissimo da imparare.

di Alessio Pagani

Il suo nome fa rima con velocità. Perché il falco pellegrino è la creatura più rapida sul Pianeta Terra. In picchiata si ritiene possa superare i 380 chilometri orari. Questo rapace, però, ha un’altra caratterista che lo rende davvero straordinario. La capacità di adattarsi a ogni ambiente. Non solo naturale.   

Questo uccello ha accompagnato l’uomo sin dai tempi antichi e nel corso dei secoli è stato venerato, temuto, ma anche cacciato e sfruttato. Ciononostante è riuscito a colonizzare tutto il mondo e può sopravvivere in qualunque tipo di clima e ambiente. Anche fortemente dominato dalla presenza dell’uomo. Come le grandi città.  

A Milano la storia moderna dei falchi pellegrini inizia nel 2014. Per conoscerla però non bisogna soffrire di vertigini e salire fino ai 124 metri del Pirellone, il grattacielo simbolo di Milano. A quell’altezza si trova, infatti, la quota del cosiddetto “piano carrello”, area da cui una volta veniva scaricato proprio il carello necessario alle operazioni di pulizia dei vetri. Quella è diventata la casa di Giò e Giulia. Loro sono i falchi pellegrini di Milano. E questa è la loro storia. 

(Foto d’apertura: @pellegrinimilano)

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