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Disturbo compulsivo canino: le similitudini con quello dell’uomo

Alcuni studi hanno dimostrato che tra il disturbo compulsivo del cane e quello dell’uomo ci sono delle similitudini. Le cause di tale disturbo non sono note, ma potrebbe esserci un’origine genetica.

di Elisabetta Scaglia, Medico veterinario

disturbi compulsivi nel cane, sono definiti comportamenti anomali perché fuori contesto, esagerati, impropri e ripetuti in modo costante, verso stimoli o verso oggetti. Sono anche definiti, per similitudine con quelli dell’uomo, disturbi ossessivo-compulsivi (OCD). 

Il gene dei disturbi compulsivi del cane 

Nel cane sono stati descritti diversi tipi di disturbi compulsivi, dei quali spesso le cause non sono esattamente note. Si è sempre considerata una predisposizione genetica a sviluppare questi comportamenti ripetitivi, ma secondo alcuni studi esisterebbe una correlazione tra un gene (CDH2), o meglio, una sua parte (porzione di cromosoma), e il maggiore rischio di emergenza dei disturbi compulsivi. Tali studi hanno coinvolto, in particolare, cani di razza Dobermann, già identificata come una delle razze predisposte a sviluppare alcuni disturbi compulsivi come leccarsi o succhiarsi il fianco, leccare o succhiare stoffa. I cani che sviluppavano disturbi compulsivi, presentavano con frequenza maggiore l’espressione della sequenza di DNA identificata rispetto a quelli sani (con una percentuale del 60% contro il 22%). 

Si tratta della prima caratterizzazione genetica di un disturbo compulsivo animale. Le similitudini nelle manifestazioni dei disturbi compulsivi di animali ed esseri umani, e le similitudini nella risposta ai farmaci utilizzati per trattarli, rafforza l’ipotesi che anche le cause genetiche possano essere le stesse. Il gene CDH2 viene, infatti, espresso a livello di ippocampo, che è proprio la regione del cervello correlata allo sviluppo degli OCD nell’uomo. 

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