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Corride fuorilegge a Città del Messico

Il divieto a tempo indeterminato rappresenta un primo passo per la loro abolizione definitiva.

di Redazione

Basta corride a Città del Messico. Un giudice ha infatti bloccato i violenti spettacoli con i tori estendendo il divieto a tempo indeterminato. Cresce così la possibilità che salti del tutto la stagione all’interno de La Plaza Monumental de Mexico, l’arena più grande del mondo per questo tipo di attività, in grado di ospitare 46mila spettatori. Già a maggio, un giudice federale messicano, Jonathan Bass Herrera, aveva imposto la sospensione di tutte le corride a Città del Messico, stabilendo «il divieto di qualsiasi tipo di spettacolo in cui tori, manzi e vitelli vengono maltrattati, torturati o uccisi» poiché le corride, «sono spettacoli degradanti e crudeli». La società di gestione dello storico impianto aveva, però, intentato un ricorso per impugnare la sentenza. Una mossa che si è rivelata una sorta di boomerang visto che non solo il divieto è stato confermato ma, di fatto, esteso a tempo indeterminato. Con il risultato di impedire lo svolgimento delle corride previste fra luglio e settembre. Se il bando diventasse permanente metterebbe fine a 500 anni di corrida in Messico: secondo gli storici, infatti, queste usanze, definite barbare dai loro oppositori, arrivano insieme al conquistatore spagnolo Hernán Cortés negli anni ’20 del Cinquecento. I tempi, però, cambiano. Al punto che secondo il Green Ecologist Party of Mexico, «nel Paese oltre il 70% della popolazione si dice favorevole alla loro abolizione, già in vigore nelle città di Sonora, Guerrero e Coahuila». 

(Foto: @valentindemiranda)

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