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CITES, la conferenza che deciderà il destino di 600 specie 

I rappresentanti di 184 paesi si incontreranno a Panama dal 14 novembre. E gli esperti di Humane Society International chiedono più protezione per ippopotami, rane di vetro, squali, elefanti africani e rinoceronti bianchi.

di Alessio Pagani

Sarà una grande lente di ingrandimento puntata sulle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione. È questo, infatti, il significato della diciannovesima riunione della Conferenza delle Parti della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES), in programma dal 14 al 25 novembre a Panama. Lì i delegati dei 184 Paesi membri esamineranno 52 proposte per aumentare o diminuire le misure di protezione di 600 specie di animali e piante selvatiche. Tra le questioni principali sul tavolo vi sono proposte di maggiore tutela per ippopotami, elefanti, rane di vetro e squali e la modifica delle quote annuali di esportazione dei trofei di caccia di leopardo. Al tavolo anche gli esperti di Humane Society International (HSI) che parteciperanno all’incontro per fare pressione sui Paesi membri, affinché sostengano le proposte che potrebbero contribuire a garantire che le specie non siano ulteriormente spinte verso l’estinzione dallo sfruttamento e dal commercio internazionale. Al centro del dibattito ci saranno, infatti, alcuni animali simbolo. Come gli ippopotami.

Dieci nazioni africane proporranno di vietare di fatto il commercio internazionale di parti e prodotti derivanti da questa specie. Quattordici Paesi dell’America centrale e meridionale, invece, si spenderanno in favore delle rane di vetro. Con l’obiettivo di garantire a queste specie un monitoraggio continuo accompagnato da una serie di misure per assicurare che il commercio avvenga legalmente. Proposte di maggior tutela riguardano poi anche gli squali appartenenti alla famiglia dei Carcarinidi, squali martello e pesci chitarra.

HSI, inoltre, esorta i Paesi membri a opporsi a una pericolosa proposta che ridurrebbe la protezione per i rinoceronti bianchi meridionali in Namibia, gravemente minacciati dai bracconieri interessati al loro corno. «Se adottata», sottolinea l’organizzazione, «questa proposta allenterebbe il controllo sul commercio internazionale dei trofei di caccia di questa specie.

Protezione che invece è necessaria, come quella relativa agli elefanti africani in Botswana, Namibia, Zimbabwe e Sudafrica, perché rinforzerebbe la regolamentazione sul commercio internazionale di trofei di caccia». 

(Foto d’apertura: IPA)

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