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Maddy, la cinghialetta ferita salva grazie a un rifugio

L’esemplare era rimasto offeso a una zampa e, soccorso da un centro medico, ha avuto bisogno di un anno di cure. Una volta guarito, un rifugio di animali l’ha salvato dal diventare una preda per i cacciatori. Ora è al sicuro.

di Lorenzo Sangermano
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Al largo della Sardegna, sull’isola de La Maddalena, una piccola cinghialetta di nome Maddy è riuscita a catturare l’attenzione di tutti. La sua avventura ha avuto inizio quando alcuni volontari locali, mossi da compassione, si sono presi cura di lei dopo averla trovata zoppicante. La sua zampa posteriore era infatti gravemente ferita, probabilmente a causa di un laccio da bracconaggio, e la piccola Maddy aveva bisogno di cure urgenti.

Grazie alla pronta mobilitazione delle sedi LAV di Sassari e di Cagliari, il giovane cinghiale è stato soccorso e trasferito al Centro Recupero Selvatici di Forestas a Bonassai. Qui, il veterinario Marco Muzzeddu e il personale specializzato si sono presi cura di lei, mettendo in atto tutto ciò che era necessario per guarire la sua zampa e combattere il rischio di infezioni.

La strada per la guarigione non è stata facile. Maddy ha dovuto affrontare cure lunghe e dolorose, una condizione che per lo staff medico poteva mettere in dubbio la sua ripresa. Dopo quasi un anno di attenzioni e cure, finalmente è arrivata la notizia: Maddy ce l’ha fatta ed è guarita. Il suo tempo di permanenza nel centro ha permesso ai veterinari di scoprire nel frattempo un dettaglio importante, cioè che Maddy in realtà è un maschio.

Il recupero di Maddy, quando aveva una zampa gravemente ferita.

La sua storia ha attirato l’attenzione non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Gli animalisti dell’associazione Meta Parma hanno temuto che Maddy, una volta guarita, potesse essere liberata nel Parco Nazionale, dove sarebbe stata a rischio a causa di un programma in corso di eradicazione dei cinghiali. “Stanno programmando un piano di abbattimento per diminuirne il numero, e poi non si vuole cedere neanche un cinghiale? Ucciderli sì, e darli in adozione a un santuario no?”, hanno dichiarato gli attivisti di Meta Parma.

Tutto si è risolto per il meglio grazie a un rifugio di animali liberi, il “Rifugio di Miki Pig” a Telti, che si è offerto di adottarla e fornirle una casa sicura e amorevole dove potrà vivere senza il pericolo dei bracconieri o dei cacciatori. Maddy ha già ricevuto il nulla osta necessario al trasferimento e a giorni, appena terminati i preparativi nel rifugio, potrà davvero iniziare una nuova vita.

Tutte le foto: Rifugio di Miki Pig – Santuario Animali Liberi / Facebook

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