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Caretta caretta ferita da uno squalo salvata a Miami

La grande tartaruga è riuscita a deporre le uova prima di essere operata. I veterinari le hanno trasferite in un nido artificiale nella speranza che possano schiudersi mentre l’animale prosegue la sua riabilitazione.

di Alessio Pagani

Ferita da uno squalo, riesce a salvarsi e a deporre le uova. Poteva costare caro a questa tartaruga marina, ribattezzata Baymax, l’attacco del pedatore che l’ha gravemente ferita alla pinna anteriore sinistra. Così è stata ritrovata, nei giorni scorsi, una tartaruga Caretta caretta, nelle acque dell’Oceano Atlantico che bagnano la Florida, proprio davanti alla cittadina di St. Lucie. I soccorritori della Florida Fish and Wildlife Conservation Commission (FWC), deputati al controllo della fauna marina, hanno allora chiesto aiuto allo Zoo di Miami. Qui, in anticipo sui tempi previsi e vista l’eccezionalità della situazione, gli esperti hanno reso immediatamente operativo il nuovo Sea Turtle Hospital, centro veterinario specializzato per la cura delle tartarughe marine, che avrebbe dovuto avviare le proprie attività solo dal prossimo 6 luglio. Ma vista l’emergenza e la struttura già ultimata e dotata di tutte le attrezzature necessarie, si è deciso di anticipare i tempi. All’arrivo la grande tartaruga, di circa 50 anni di età e del peso di oltre 150 chilogrammi, aveva la maggior parte della pinna anteriore sinistra lesionata e vistose cicatrici sul guscio che indicavano un altro morso di squalo, probabilmente ricevuto in età giovanile.

Ma non solo, dopo un attento esame ecografico si è scoperto che era carica di uova. Il personale veterinario ha così immediatamente stabilizzato l’animale, posizionandolo in una delle numerose vasche speciali progettate per ospitare questi animali durante le cure e la riabilitazione. Le sono stati somministrati liquidi, vitamine e dopo alcune ore è stata nutrita con calamari e granchi. Dopodiché è stata trasportata in un recinto speciale riempito di sabbia nella speranza che riuscisse a depositare le uova. Per aiutarla in questo sforzo, le è stato somministrato calcio e ossitocina che hanno stimolato il rilascio. In poche ore, così, la Caretta caretta è riuscita a depositare oltre 100 uova che sono state raccolte con cura in modo da poter essere trasportate in un nido artificiale per l’incubazione. Con la speranza che alcune siano fertili e si schiudano con successo.

È stato poi rimosso dall’arto ferito l’osso danneggiato, nel tentativo di salvare la porzione di pinna più ampia, in modo da garantirle la possibilità di fare ritorno in natura. L’intera procedura è durata diverse ore ed è stata coordinata dalle dottoresse Marisa Bezjian e Gwen Myers e si è conclusa con successo. Ora Baymax è ancora in convalescenza nella sua vasca del Sea Turtle Hospital, dove sarà monitorata da vicino per diverse settimane fino a quando il personale non riterrà sia divenuta abbastanza forte da poter tornare al suo Oceano.

(Foto d’apertura: Zoo Miami)

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