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Cani, cavalli e pecorelle. Gli animali lasciati in eredità da Berlusconi

Chi si occuperà dei tanti quattrozampe che circondavano il Cavaliere? Spetterà alla famiglia prendersene cura e non ci sono dubbi che saprà svolgere questo compito nel migliore dei modi.

di Redazione

Non ci sono solo società, immobili, barche e quadri nell’eredità che Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno, ha lasciato ai suoi familiari. Ma anche animali, tanti animali. A partire dai cani. L’amore per i quattrozampe dell’ex presidente del consiglio non è mai stato un mistero. Sin dal 2012, quando l’onorevole Michela Brambilla glielo regalò, il barboncino Dudù è stato una presenza pressoché costante a fianco di Berlusconi, segnandone la svolta animalista, anche a livello mediatico.

Tra gli altri amici a quattro zampe dell’ex premier c’è poi Peter, nato da Dudù e Dudina. Accanto alla famigliola poi sono arrivati anche Chou Chou, una shih tzu, e gli ultimi due, Drago e Lupo, presentati ufficialmente proprio all’inizio di quest’anno.  

Non ci sono stati però solo i cani. A lato di Villa San Martino, ad Arcore, ci sono infatti le scuderie di famiglia che, secondo i bene informati, ospitano almeno tre cavalli, cinque pecore e diversi daini. Del resto tutta la famiglia Berlusconi ha sempre avuto una grande passione per gli animali e la nipote Nicole, figlia del fratello Paolo, è anche attivista per i diritti degli equini.   

Non sarà così difficile per loro prendersi cura di questo lascito vivente. Ai suoi amati cani, infatti, sta già pensando la compagna Marta Fascina. E nessun dubbio sul fatto che queste creature continueranno ad essere trattate nel migliore dei modi è anche la certezza dell’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (LEIDAA). «Il presidente», ha raccontato al “Corriere della Sera”, «avuto la fortuna di avere tanti figli e tanti nipoti che amano molto gli animali proprio come li amava lui e come li ama anche Marta. Pertanto sono certa che tutti i piccoli amici cui lui ha dato rifugio, partendo dai cagnolini per arrivare alle pecorelle, ai daini o ai cavalli, avranno ancora una vita piena di amore».

Anche perché in tutte le successioni gli animali entrano a far parte dell’asse ereditario e spettano agli eredi. Questi ultimi, di conseguenza, ne diventano proprietari e sono tenuti a garantirne il benessere. I cani infatti sono considerati come beni materiali e mobili. Chi li eredita pertanto non può disinteressarsi a loro, pena l’accusa di abbandono o maltrattamento. 

(Foto d’apertura: @silvioberlusconi_official)

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