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Appello dell’ENPA: «Aprite ai cani i bivacchi di montagna» 

La richiesta è rivolta a CAI e SAT con l’invito a modificare il regolamento in vigore che vieta l’accesso di animali in queste strutture. La presa di posizione arriva dopo la vicenda di due escursioniste sulla Vigolana.

di Redazione

«Aprire i bivacchi di montagna anche ai cani». È quanto chiede l’ENPA, l’Ente nazionale protezione animali al CAI, il Club alpino italiano, e alla SAT, la Società degli alpinisti tridentini. L’ingresso dei quattrozampe in queste strutture è infatti attualmente vietato dal regolamento ma potrebbe avere anche conseguenze pericolose.  

Lo spunto arriva, infatti, da un episodio che ha coinvolto due escursioniste sulla Vigolana, la montagna a sud di Trento. Non avevano potuto trovare riparo nel bivacco a quota 2030 metri a causa del cane che le accompagnava. Un altro alpinista infatti aveva intimato loro di andarsene, considerato anche il divieto previsto dal CAI che nei bivacchi fissi vieta l’accesso agli animali. Le due giovani hanno quindi trovato ospitalità per la notte al rifugio Casarotta che non è molto distante. Nonostante fosse chiuso, la titolare ha accolto le due donne e il cane. Ma il tratto di sentiero coperto per arrivare al rifugio ha causato loro un rischio che poteva essere evitato.  

«I bivacchi sono strutture aperte a tutti, che vengono pulite circa due volte all’anno, con l’ovvia conseguenza che vi si possono reperire le tracce lasciate da frequentatori incivili, oppure ci si può trovare a condividere l’esiguo spazio con persone che dell’igiene hanno una visione poco condivisibile. Pertanto», sottolinea Ivana Sandri, dell’ENPA di Rovereto, «non può essere il timore dei danneggiamenti o della sporcizia a impedire l’accesso ai cani, bensì il retaggio di una visione obsoleta di questi animali, fortunatamente oggi superata da una più profonda e diffusa sensibilità. Siamo convinti sia giunto il momento di modificare finalmente le regole per l’accesso ai bivacchi, per rispondere alla mutata sensibilità della società verso gli animali».

Così ENPA si è mossa ufficialmente «chiedendo che nei bivacchi possano normalmente entrare anche i cani: sono ormai considerati membri della famiglia e nessuno deve essere messo nella condizione di dover scegliere fra passare la notte in un ricovero sicuro, oppure essere costretto ad affrontare i rischi della montagna, pur di non abbandonare il proprio animale all’esterno».  

(Foto d’apertura: IPA)

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