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Antonella Clerici e i cani, «amore puro e sguardo innocente sul mondo»

La conduttrice televisiva racconta al quotidiano “La Stampa” il suo rapporto con i quattro zampe.

di Alessio Pagani

Code e zampe non sono mai mancate nella sua vita. E non può essere altrimenti, visto che i cani sono stati da sempre parte della vita di Antonella Clerici. Lo ha raccontato la stessa conduttrice televisiva in un’intervista al quotidiano torinese “La Stampa”. Ora al suo fianco se ne contano tre: Argo, Pepper e Simba. Arrivati nella sua vita in tre momenti diversi. Argo, di razza rhodesian ridgeback, le è stato regalato dal suo compagno, l’imprenditore e petroliere Vittorio Garrone; Pepper, invece, è un bassotto a pelo duro, mentre l’ultimo entrato a far parte della famiglia è Simba, un bellissimo labrador color panna voluto dalla figlia Maelle. «Da piccola avevo un pastore tedesco, in adolescenza un cocker che si chiamava Poldo. Poi mia sorella ha avuto un terranova, però lei era già sposata ed era più il “suo cane”. Ma il grande amore della mia vita è stato Oliver, il labrador biondo vissuto con me per 15 anni», ha confessato Antonella. «Uno straordinario compagno di vita», aveva scritto la conduttrice per salutarlo l’ultima volta, nel gennaio del 2018. «Con cui ho condiviso tutto. Hai avuto un’esistenza meravigliosa e per me sei stato il primo figlio. Ti porterò sempre nel mio cuore». Un rapporto unico il loro. Come ha confessato al quotidiano di Torino. «L’ho avuto per i miei 40 anni, in un periodo di svolta: mi sentivo vecchia e poi invece sia la mia vita personale che quella professionale sono cambiate. Ha seguito le tappe della mia carriera, ha addirittura fatto lo spot per il Festival di Sanremo 2010 in cui saliva le scale sulle note del film “Rocky”». Insieme fino alla fine, con Antonella che aveva scelto persino di trasferirsi ad Ansedonia, sulla riviera toscana, dove Oliver amava nuotare e passeggiare. «Per questo», ha aggiunto Antonella Clerici, «ho voluto spargere le sue ceneri su questo litorale. Lì, dove lui praticamente era cresciuto. Volevo che stesse lì, perché quello era il luogo del suo cuore».

Cuore, che nel caso dei cani, fa rima con «amore incondizionato». «E sono contenta, perché quando è nata mia figlia lui aveva sette anni e quindi Maelle ha potuto conoscerlo e goderselo. Un cane straordinario, di cui ho ancora il ritratto all’ingresso di casa mia a Roma. Ha talmente lasciato un segno che mia figlia, anche se avevamo già altri due cani quando ci siamo trasferiti in Piemonte ha voluto un “suo” cane, un labrador biondo come Oliver. E così è arrivato Simba». Perché i cani sono così, ti conquistano per non lasciarti più. «Hanno quella visione del mondo che è perfetta, non è contaminata da cattiveria. E quando sei in sintonia con loro», aggiunge Clerici, «allora basta davvero guardarli negli occhi per capire che cosa vogliono. Mi ricordo che Oliver, quando stavo male o piangevo, si avvicinava e mi appoggiava il suo muso sulla gamba e rimaneva in silenzio». Una sintonia lunga una vita.

(Foto: @antoclerici)

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