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Le cinque libertà degli animali

Le cosiddette “cinque libertà” sono legate ai bisogni fisici e comportamentali degli animali e rappresentano un indicatore del benessere psico-fisico sia degli animali da reddito sia di quelli d’affezione.

di Elisabetta Scaglia, Medico veterinario
Le cinque libertà degli animali

Le cosiddette “cinque libertà” sono legate ai bisogni fisici e comportamentali degli animali e rappresentano un indicatore del benessere psico-fisico sia degli animali da reddito sia di quelli d’affezione.

Nel 1965 il Brambell Report (rapporto commissionato dal governo inglese sul benessere animale) elencò le cosiddette “cinque libertà degli animali”, che volevano essere un primo e importante indicatore dei parametri essenziali del benessere psico-fisico in particolare degli animali da allevamento, ma in generale di tutte le specie domestiche. Se si può pensare che, essendo passati molti anni, questo rapporto possa essere superato, in realtà purtroppo spesso non è così e le cinque libertà devono sovente essere ricordate quando si parla di benessere, sia degli animali da reddito sia di quelli d’affezione (quindi anche i nostri cani e gatti). 

Quali sono le cinque libertà degli animali?

Quali sono dunque le cinque libertà? Eccole elencate di seguito:

  • libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione;
  • libertà di avere un ambiente fisico adeguato;
  • libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie;
  • libertà di manifestare le caratteristiche comportamentali tipiche della specie; 
  • libertà dalla paura e dal disagio. 

In particolare le ultime due sottolineano l’importanza dell’aspetto comportamentale ed emotivo e non solo di quello fisico nell’ambito del benessere dell’animale: ciò ha rappresentato sicuramente un grande passo avanti nell’ambito del benessere soprattutto degli animali da allevamento e in particolare in quelli da allevamento intensivo. 

Rispettare i comportamenti tipici della specie animale

Se pensiamo ai nostri animali domestici, non sempre la libertà di manifestare appieno i comportamenti tipici della specie è soddisfatta e ciò può essere causa di sofferenza: ne è un esempio il cane che vive in canile, spesso chiuso in un box per lunghi periodi, senza la possibilità di creare legami sociali stabili e duraturi. A volte può succedere che anche la libertà dalla sofferenza fisica e dai bisogni essenziali come la fame e la sete non vengano soddisfatti: sono ancora troppo frequenti le segnalazioni di maltrattamenti di animali. Un proprietario consapevole deve infine sempre tener presente le esigenze del proprio animale domestico e fare di tutto perché le cinque libertà sopra elencate vengano sempre garantite.

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