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Come capire quando il gatto è stressato

Alla presenza di alcuni stimoli percepiti come una minaccia, gli organismi del gatto rispondono attraverso il rilascio di sostanze che li preparano a fuggire, a difendersi o a resistere alla presenza di un agente stressante. Nella risposta agli stimoli è presente anche la componente emotiva che è soggettiva.

di Elisabetta Scaglia, Medico veterinario

Lo stress del gatto è una risposta dell’organismo a stimoli percepiti come una minaccia verso l’omeostasi (equilibrio psico-fisico dell’organismo stesso). La risposta di stress nel gatto, ad esempio, è essenziale per la sopravvivenza, in quanto permette all’animale di reagire rapidamente nei confronti di un evento che altera il suo equilibrio. 

Come il gatto combatte lo stress: la risposta dell’organismo agli agenti stressanti

L’organismo del gatto mette in atto una risposta simile di fronte ai diversi agenti stressanti, tanto che si parla di “sindrome generale di adattamento”. Questa risposta prevede tre diverse fasi:

  • fase d’allerta;
  • fase di resistenza;
  • fase di adattamento o esaurimento.

La prima risposta allo stress che mette in atto un animale è di tipo comportamentale e corrisponde alla fase di allerta, innescata dal rilascio di sostanze (tra cui l’adrenalina) che preparano l’organismo a difendersi o a fuggire (risposta di lotta o fuga). Se questa risposta è efficace per sottrarsi all’agente stressante, lo stato di stress viene meno e l’organismo torna all’equilibrio iniziale, altrimenti si passa alla seconda fase della risposta di stress (fase di resistenza). 

L’azione degli ormoni quando il gatto è stressato

La fase di resistenza è caratterizzata dal rilascio di ormoni (in particolare il cortisolo) che determinano alcune modificazioni a livello fisiologico e comportamentale e che preparano l’organismo a resistere alla presenza di un agente stressante che non viene meno, ma continua a essere presente. La fase di resistenza non può durare per sempre: o l’organismo ritrova il suo equilibrio (adattamento) oppure lo stress diventa cronico (esaurimento). Lo stress cronico ha effetti profondamente negativi sull’organismo, predisponendo all’insorgenza di patologie organiche e comportamentali. 

Nella risposta agli stimoli, stressanti e non, c’è una componente soggettiva, che è la componente emotiva. Le emozioni fanno sì che un particolare stimolo sia associato a un effetto (e a uno stato emotivo) positivo o negativo e sono essenziali per l’avvio delle risposte comportamentali. Nello stress cronico del gatto, infine, persiste una risposta emotiva.

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