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Quando il gatto mangia con voracità, succhia e ingerisce tessuti o si lava continuamente potrebbe aver sviluppato un disturbo compulsivo. Capire le cause, grazie all’aiuto del veterinario, permette di controllare questa patologia.
Per disturbo compulsivo nel gatto (ossessivo-compulsivo nell’uomo) si intende un comportamento anomalo, ripetitivo, esagerato per durata e frequenza, che va ad alterare le normali attività di un animale.
I disturbi compulsivi, in alcuni casi chiamati stereotipie, sono descritti in molti animali domestici, sia da reddito sia d’affezione, e il gatto è tra questi.
I più frequenti disturbi compulsivi della specie felina sono:
Quando compaiono dei comportamenti anomali di tipo ripetitivo, è bene non trascurarli, ma riferirli al proprio medico veterinario di fiducia, che potrà indagarne la causa. Per aiutare la diagnosi del medico, potrebbe essere utile consegnargli la cartella clinica del proprio gatto, che può essere digitale e, quindi, aggiornata con più facilità.
Si è visto che, spesso, alla base di alcuni di questi disturbi potrebbe esserci una causa fisica (gastroenterica, allergica e così via) che va cercata ed esclusa.
In tutti gli altri casi, i disturbi compulsivi sono un problema di tipo comportamentale, che può avere diversa origine: l’ansia è alla base di queste patologie nella maggior parte dei casi, ma può esserci anche una componente genetica importante. Non sono da trascurare, inoltre, i rinforzi involontari dati dai proprietari che cercano di interrompere questi comportamenti.
Un gatto potrebbe accentuare di molto alcuni comportamenti perché impara che, così facendo, ottiene attenzione.
In caso di questo tipo di problema, il gatto andrà fatto visitare allo specialista in medicina comportamentale, che andrà a indagare a fondo sulle cause sottostanti con domande molto dettagliate sul comportamento del micio e attraverso l’osservazione dello stesso. Ciò permetterà di effettuare una diagnosi e di impostare una terapia adatta al controllo della patologia comportamentale.
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