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Via dalla savana infuocata: inizia il grande “trasloco”

La fauna selvatica troverà la sua nuova casa vicino a un fiume ancora risparmiato dal cambiamento climatico. Saranno spostati 2.500 esemplari tra elefanti, impala, giraffe, bufali, gnu, zebre, antilopi, leoni e licaoni.

di Alessio Pagani

Una sorta di arca di Noè al contrario. Se nell’episodio biblico gli animali salpavano per sfuggire al diluvio universale, infatti, qui 2.500 esemplari subiranno un “trasloco” per scampare alla siccità e agli effetti devastanti del cambiamento climatico. Succede in Zimbabwe, dove un nutrito gruppo di animali selvatici – nel dettaglio 400 elefanti, 2.000 impala, 70 giraffe, 50 bufali, 50 gnu, 50 zebre, 50 antilopi, 10 leoni e altrettanti licaoni – saranno trasferiti in una nuova riserva naturale. A confermarlo è stato lo staff della “Zimbabwe National Parks and Wildlife Management Authority” che proprio nelle ultime ore ha avviato il “Progetto Rewild Zambezi”. Un aiuto organizzativo è arrivato dalla Great Plains Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro che lavora «per conservare ed espandere gli habitat naturali in Africa attraverso iniziative di conservazione innovative». «Molti dei nostri parchi stanno diventando sovrappopolati e c’è poca acqua o cibo. Gli animali finiscono per distruggere il loro stesso habitat, diventano un pericolo per se stessi e invadono gli insediamenti umani vicini, provocando un conflitto incessante», hanno dichiarato i promotori del progetto.

Per il trasferimento del popolo della savana africana, le autorità dello Zimbabwe hanno mobilitato centinaia di ranger, elicotteri, gru e camion speciali. Così gli abitanti della savana verranno spostati, con un viaggio lungo circa 700 chilometri, da una riserva nella parte meridionale del Paese, la Save Valley Conservancy, in tre aree protette nel nord: Sapi, Matusadonha e Chizarira. Oltre a esperti locali, collaborano il Center for Environmental Forensic Science dell’Università di Washington-Seattle e il Dipartimento di Zoologia dell’Università di Oxford. L’obiettivo, infatti, è rendere il più efficiente possibile il “trasloco”, proprio nell’ottica del benessere animale.  

(Foto: @lionsdaily_)

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