Skip to Content
image description

Una giraffa e il suo cucciolo diventano il simbolo della riserva Masai Mara 

La foto è stata decretata come la migliore tra quelle scattate nell’ultimo anno all’interno del perimetro dell’area protetta.

di Alessio Pagani

Una mamma che osserva suo figlio acquisire autonomia. Senza mai perderlo di vista, anche quando si allontano. È decisamente poetica la fotografia che si è aggiudicata il concorso The Greatest Maasai Mara Photographer of the Year, che celebra le migliori immagini scattate proprio nella riserva faunistica Masai Mara. Un luogo magico, tra i pochi rimasti in cui si possono osservare i famosi “Big Five”, ovvero i cinque grandi animali della savana africana: leone, leopardo, rinoceronte, elefante e bufalo. Per questo quest’area protetta, nel sud-ovest del Kenya, è conosciuta in tutto il mondo per la sua spettacolare bellezza. Il suo nome deriva dal popolo Masai (che abita varie zone nella pianura di Serengeti) e del fiume Mara che l’attraversa. Istituita nel 1961, non è protetta come parco nazionale, ma come riserva faunistica e di conseguenza non viene amministrata dal Kenya Wildlife Service (l’istituzione governativa di protezione dell’ambiente), ma dalle autorità distrettuali locali. Ciononostante è diventata un punto di riferimento per naturalisti e appassionati, i fotografi su tutti. Così, proprio per incrementare la sua fama, dal 2018 è stato istituito il concorso The Greatest Maasai Mara Photographer of the Year, che celebra le migliori immagini scattate nella riserva.  

A trionfare nell’ultima edizione la coppia di fotografi kenioti Preeti e Prashant Chacko che si è aggiudicata il primo premio con il bellissimo scatto in bianco e nero di una giraffa e del suo cucciolo circondati da bufaghe in cielo. La foto è chiamata Hallelujah e il motivo è presto spiegato. «Avevamo trascorso molto tempo a osservare i primi passi di questo cucciolo di giraffa, che stava esplorando attentamente i suoi dintorni a una distanza ragionevole da sua madre. Poi, la nostra guida Jackson, ci ha detto di stare pronti per quando il vitello sarebbe tornato dalla madre», raccontano i fotografi vincitori. «Lui sapeva che di solito questo riavvicinamento si traduce in qualcosa di memorabile da fotografare. Così quando il cucciolo finalmente è tornato dalla madre la composizione che si è creata è stata incredibile. Gli uccelli ci sono sembrati angeli che cantano Alleluia». Quasi scontato il successo. Decretato da una giuria di esperti, tra cui spicca l’italiano Federico Veronesi, che in Kenya proprio grazie al suo lavoro è ormai di casa. 

L’immagine si aggiunge così alle vincitrici delle competizioni 2021, 2020, 2019 e 2018, fotografate rispettivamente da Harry Collins, Paolo Torchio, Lee-Anne Robertson e Anup Shah. Tutti questi fotografi si sono guadagnati il ​​titolo di The Greatest Maasai Mara Photographer of the Year e il montepremi da 10mila dollari accompagnato da un indimenticabile safari di cinque notti per due persone proprio nel cuore di questa riserva.  

(Foto d’apertura: Preeti & Prashant Chacko, The Greatest Maasai Mara Photographer of the Year)

Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati