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Un master per la salute degli animali selvatici, dell’ambiente e dell’uomo

L’esperienza formativa unica in Italia, organizzata dal Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Teramo e dal Parco Nazionale della Maiella.

di Alessio Pagani

Un master riservato ai medici veterinari, per meglio comprendere la salute degli animali selvatici. È stato organizzato dal Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Teramo e dal Parco Nazionale della Maiella. «L’era del covid ci ha messo tutti dinanzi alla complessità delle dinamiche delle malattie nelle popolazioni, abbiamo per la prima volta dovuto tutti confrontarci con alcuni concetti di epidemiologia, prima sconosciuti ai più, abbiamo capito come le relazioni tra uomini, popolazioni animali e ambiente debbano essere viste con un approccio integrato, olistico, tendente a definire il quadro generale di “One Health”», spiegano dal Parco. «E solo un approccio multidisciplinare può infatti garantire la comprensione di tale complessità».

Abbiamo sentito spesso dire, infatti, che oltre il 70 % delle malattie infettive emergenti dell’uomo sia di origine animale, per lo più da animali selvatici, e questo è vero: ma è altrettanto vero che tali malattie sono effetto di relazioni complesse tra uomini, animali domestici e selvatici, e che trovano spiegazione, quando riusciamo ad averla, nell’analisi di fattori quali la densità di popolazione umana, la diversità e l’abbondanza di animali selvatici, e i cambiamenti dell’ambiente messi in atto dall’uomo, primi fra tutti la deforestazione, l’intensificazione della produzione zootecnica e il commercio di animali. Fattori da conoscere, prendere in considerazione e saper analizzare. 

Questa sarà infatti materia di studio per i 30 medici veterinari che si sono iscritti. Professionisti provenienti da tutto il territorio nazionale. Per loro è stato messo a punto un percorso formativo di eccellenza al quale prenderanno parte professori ed esperti di rilevanza nazionale e internazionale, e vi sarà una condivisione di esperienze fra il Parco, l’Università, diverse realtà italiane ed europee impegnate sul tema della gestione sanitaria della fauna selvatica.   

(Foto d’apertura: IPA)

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