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Tuffatevi in un mare di bellezza con le foto del concorso sottomarino più famoso del mondo

Mammiferi, pesci, piante: il contest Underwater Photographer of the Year, dedicato alla fotografia negli ambienti acquatici, ci mostra la poesia e l’unicità della vita sottomarina con instantanee uniche. A vincere l’edizione 2023 è il ritratto di un delfino rosa.

di Alessio Pagani

Razze che “camminano” sulla sabbia, delfini rosa pronti a mettersi in posa. Balene pilota impegnate in una riunione di famiglia, pesci minuscoli che nuotano in una distesa di coralli. E poi ancora elefanti che si dissetano e cuccioli di otaria che giocano. C’è tutto questo e tanto altro tra le spettacolari immagini dell’Underwater Photographer of the Year, concorso lanciato nel 2014 da Alex Mustard, Dan Bolt e Peter Rowlands con l’obiettivo di celebrare la vita sottomarina e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di conoscere meglio questi ambienti sempre più a rischio, per proteggerli e salvaguardarli. 

A vincere l’edizione 2023 del famoso contest è stata Kat Zhou: la fotografa americana ha ripreso un delfino delle Amazzoni, noto per la sua spettacolare colorazione rosa. L’inia (Inia geoffrensis), detta anche bonto, è diffusa soprattutto nelle acque dolci dell’America Meridionale. Lo scatto, intitolato “Boto Encantado”, mostra il bellissimo cetaceo sopra e sotto la superficie dell’acqua al tramonto. «La leggenda vuole che questi delfini si trasformino in uomini affascinanti, detti “botos encantados”, capaci di sedurre ogni donna», racconta Zhou.  Ciononostante, sottolinea l’autrice della fotografia, con l’aumento degli insediamenti umani lungo il Rio delle Amazzoni «è stata danneggiata la vulnerabile popolazione di questi delfini, ormai rappresentanti di una specie in via di estinzione». L’immagine è stata scelta tra le oltre 6 mila inviate da fotografi di 72 Paesi.

Scatti pensati a lungo, pianificati meticolosamente e infine realizzati per documentare le straordinarie scene di vita sotto la superficie dell’acqua. O sopra, anche se solo per una sola frazione di secondo: è il caso delle razze che “camminano” lungo le sabbie increspate delle Isole caraibiche Cayman (foto d’apertura) e foto eletta al vertice della sezione “Grandangolo”.

Altrettanto avvincente è la foto che si è piazzata alle sue spalle. Si tratta di “Controllo della folla” dello svizzero Andy Schmid. Racconta la storia di un’orca femmina che nei mari norvegesi nuota attraverso un banco di aringhe. Nel tentativo di confonderla, i pesciolini si raggruppano in una “palla”, che al cospetto del predatore diventa una sorta di ciambella. «Ho trascorso gli ultimi 5 inverni in quelle acque proprio per osservare la migrazione delle aringhe nei fiordi che attira un gran numero di orche e megattere», spiega Schmid. «E nei mesi scorsi tutto si è concretizzato alla perfezione con una foto che non avrai mai pensato di poter scattare».  

“Legami familiari” di Rafael Fernández Caballero ci porta invece tra le balene pilota dello stretto di Gibilterra. «Animali molto curiosi e territoriali, quindi ogni volta che sei in acqua vicino a loro si avvicinano per vedere cosa vuoi», racconta il fotografo. «Con amore e rispetto, la maggior parte dei momenti sono interazioni uniche e giocose con questi splendidi e impressionanti mammiferi».  

È il rosa il colore dominante di “Pinkboo” di Chris Gug, che raccoglie l’immagine di una castagnola dorata su uno sfondo di coralli.  

Lo scatto “The Swarm” di Ollie Clarke, realizzato a Ningaloo, nell’Australia occidentale, si imposto nella categoria “British Underwater Photographer of The Year 2023”, sezione riservata ai fotografi britannici: mostra uno squalo balena nascosto all’interno di un banco di pesci più piccoli.  

Ancora, l’istantanea di un elefante che immerge la sua grossa proboscide nelle acque al largo delle coste della Thailandia si è aggiudicata il successo tra i “Ritratti”. La foto è di Suliman Alatiqi. 

Davvero notevole e tenera, infine, l’immagine di Ralph Pace dedicata a due cuccioli di lontra marina. In mostra, le attività di gioco di questi animali nella baia di Monterey, momento che è parte essenziale del loro processo di crescita, supervisionato costantemente dalle madri sempre pronte a intervenire in caso di bisogno.  

(Foto d’apertura: J. Gregory Sherman)

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