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Supermercati e carrelli sempre più a misura di pet 

Crescono l’assortimento di prodotti e i servizi offerti. Ma fare la spesa con il cane non è ancora possibile ovunque

di Alessio Pagani

Crescono l’assortimento di prodotti e i servizi offerti.  Ma fare la spesa con il cane non è ancora possibile ovunque.

Sempre più animali domestici nelle nostre case, sempre più cura al loro benessere. E sempre più attenzione ai prodotti dedicati a loro – per alimentazione, salute e gioco – sia da parte dei proprietari, sia da parte della grande distribuzione. Gli italiani, infatti, sono un popolo di consumatori “pet friendly”. Sono gli ultimi dati diffusi da Euromonitor: nel nostro Paese si stima la presenza di oltre 62 milioni di animali d’affezione, di cui quasi 30 milioni di pesci, 16 milioni di cani e gatti, circa 13 milioni di uccelli e oltre 3 milioni e mezzo tra piccoli mammiferi e rettili. Esseri viventi con esigenze specifiche, a partire dal cibo “su misura”. Ecco perché non è una sorpresa la crescita costante del segmento pet food, con gli alimenti per cani e gatti che continuano a trainare il mercato italiano. Lo certifica l’ultimo rapporto annuale Assalco – Zoomark. Un mercato che nell’ultimo anno preso in esame (il periodo giugno 2020/ giugno 2021) ha sviluppato un giro d’affari di 2.431 milioni di euro, con un incremento del fatturato dell’8%. La parte più rilevante la fanno supermercati, ipermercati e discount. Crescono, però, anche nuovi canali distributivi – i petshop della grande distribuzione – veri e propri centri specializzati collegati direttamente alle grandi catene dei supermercati: hanno raggiunto un fatturato pari a 43,6 milioni di euro. Perché gli italiani sono padroni sempre più consapevoli ed esigono altrettanta specializzazione nei luoghi dove effettuano i loro acquisti. «Nel periodo dell’emergenza sanitaria la relazione con i pet ha acquisito maggior valore. Gli animali da compagnia danno tanto ai loro proprietari i quali, a loro volta, sono diventati via via più attenti alla loro alimentazione e alla loro salute», ha commentato Gianmarco Ferrari, presidente di Assalco, l’Associazione nazionale delle imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia. «Sono parte integrante delle famiglie in cui vivono e questo si riflette anche nell’andamento positivo del mercato del pet food e pet care». Ecco allora che alcune grandi catene della Gdo hanno deciso di investire e creare spazi appositi per gli animali. Non più solo corsie, ma vere e proprie aree distinte all’insegna del massimo assortimento ma anche dei servizi, come ad esempio la toelettatura e il settore veterinario. Con personale qualificato ed esperto in grado di offrire anche un’opera di consulenza. Arricchimenti particolarmente apprezzati dai proprietari dei pet. Del resto, chiariscono da Assalco, «sono in crescita anche le spese per i prodotti per la cura dei pet e per il comparto giochi a loro riservato, con un giro d’affari di 75 milioni di euro nell’ultimo anno».  

Se al supermercato o nei suoi petshop collegati possiamo trovare tutto o quasi per i nostri animali, recarsi a fare la spesa con loro, però, non è così automatico. “Posso andarci con il cane?” diventa, infatti, un quesito di difficile soluzione. Perché nel nostro Paese non esiste una risposta che valga sempre e dovunque. Ci si scontra con una intricata sovrapposizione di leggi, regolamenti, circolari e decisioni dei privati che creano un ginepraio difficile da districare. Ogni singolo comune, ad esempio, ha la possibilità di stabilire, con un proprio regolamento, il divieto di accesso dei cani nei luoghi aperti al pubblico o, più nello specifico, nei locali commerciali. Il regolamento comunale può anche lasciare la libera scelta al gestore dell’esercizio commerciale. L’unico modo per sapere se si può accedere al supermercato col proprio cane consiste nel verificarlo direttamente. A darci una mano c’è il portale “portamiconte” che ha messo insieme, grazie alla collaborazione dei suoi utenti, anche una lunga e dettagliata lista di supermercati «aperti ai cani». «La nostra mission», racconta una delle anime di questo progetto, Federica Ragni, «è quella di rendere reale una vita a… sei zampe! Intesa come condivisione di padrone e cane incentrata sul benessere. E il benessere del cane non è certo quello di restare in auto sotto il sole o legato all’ingresso. Siamo consapevoli che il supermercato non sia un luogo dove il cane si diverte, ma se serve è molto utile a lui e a noi poterci entrare insieme». Da qui l’idea di una lista di attività della grande distribuzione “pet friendly”. «Il più possibile aggiornata anche grazie alle segnalazioni che riceviamo». Decisamente favorevole all’ingresso dei cani in queste attività è anche il mondo della cinofilia. Franco Bendinelli, istruttore cinofilo della scuola Gruppo Febo fa notare, infatti, che «i cani oggi sono parte integrante della famiglia. Dunque è impensabile lasciarli parcheggiati fuori del supermercato. Certo», continua, «esistono questioni di carattere igienico e norme da osservare. Regole certe porterebbero senz’altro a una maggiore responsabilizzazione dei conduttori. Come avviene nei diversi supermercati che hanno aperto le porte ai quattro zampe. Chi l’ha fatto ha avuto la giusta intuizione ed è stato premiato dai clienti, che ormai hanno la maturità per selezionare le strutture in base al loro grado di attenzione nei confronti dei cani. Sia in relazione alla cura che dedicano loro, sia per i prodotti che trattano».  

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