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Si chiama Italo il primo cucciolo di okapi nato nel Belpaese

A Falconara festeggiano il primo cucciolo di okapi nato in Italia. Per questo lo hanno chiamato Italo: un omaggio al Belpaese che lo ha visto venire alla luce, lo scorso 24 aprile, e al fondatore del Parco Zoo di Falconara, Italo Palanca. Figlio di Elani, 5 anni, e Dayo, 4, la giovane coppia di okapi […]

di Redazione

A Falconara festeggiano il primo cucciolo di okapi nato in Italia. Per questo lo hanno chiamato Italo: un omaggio al Belpaese che lo ha visto venire alla luce, lo scorso 24 aprile, e al fondatore del Parco Zoo di Falconara, Italo Palanca. Figlio di Elani, 5 anni, e Dayo, 4, la giovane coppia di okapi proveniente da altri zoo europei che, nel 2018, ha segnato, dopo 60 anni, il ritorno in Italia di questo animale rappresenta un traguardo importante per la sua specie: tanto singolare, quanto minacciata. L’obiettivo, del resto, era proprio questo: creare una coppia e favorirne la riproduzione, non così comune in cattività come dimostrano i quattro anni di attesa. L’obiettivo, però, è stato raggiunto. E il cucciolo, nato senza problemi, per ora sta trascorrendo le sue giornate nell’area interna e più protetta della struttura, accudito dalla mamma. Solo a circa 60 giorni dalla nascita, infatti, inizierà a uscire all’esterno per conoscere gradualmente la sua “casa”.

L’okapi, conosciuto anche come giraffa della foresta, è infatti elencato nella “Lista rossa” dell’International Union For Conservation of Nature (Iucn) ed è a forte rischio scomparsa. Estremamente elusivo, ha le dimensioni di un cavallo e ricorda nell’aspetto in parte una giraffa, di cui è la specie vivente più vicina geneticamente, e in parte una zebra, per via delle strisce bianche orizzontali che caratterizzano le sue zampe. Possiede, e questa è un’altra delle peculiarità che lo rendono unico, una lunga lingua di colore blu molto flessibile e che gli consente, caratteristica unica tra i mammiferi, di raggiungersi palpebre e orecchie. Nonostante questa specie sia protetta dal 1933, è costantemente in pericolo proprio a causa della caccia e della distruzione del suo habitat naturale. «La condivisione di questi primi momenti del cucciolo», sottolinea Renato Piccinini, curatore del Parco di Falconara, «aumenta la consapevolezza sull’importanza degli zoo nella conservazione delle specie minacciate».  

(Foto: Parco Zoo Falconara)

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