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Sea World ad Abu Dhabi, gli animalisti contro il parco acquatico

L’acquario più grande del mondo ospiterà più di 100 mila animali marini visibili ai visitatori. In pericolo però, secondo Peta, è la tutela degli esemplari.

di Lorenzo Sangermano

A ogni salto di orche e delfini, i visitatori dei parchi acquatici ammirano la loro agilità e applaudono agli addestratori ai bordi delle vasche. Mentre queste strutture attirano grandi numeri di visitatori di tutte le età, confermandosi attrazioni turistiche di rilievo, sono allo stesso tempo al centro dell’attenzione delle associazioni animaliste. Questo è il caso della nuova apertura di Sea World nella capitale saudita Abu Dhabi, il primo acquario di questa catena aperto al di fuori degli Stati Uniti. 

Il 23 maggio, data annunciata per l’inaugurazione, il centro ospiterà 100 mila esemplari acquatici sull’isola di Yas, diventando così il più grande acquario al mondo. Secondo il loro sito, «gli habitat e gli ecosistemi saranno appositamente progettati e costruiti utilizzando le ultime tecnologie, con l’obiettivo di fornire ai residenti animali un ambiente dinamico che replichi il loro habitat naturale».

Del parere opposto Peta, una delle più importanti associazioni animaliste a livello mondiale. Secondo gli attivisti, la realtà sarebbe ben diversa da ciò che viene raccontato. Se in libertà, infatti, gli esemplari percorrono nuotando almeno 60 chilometri al giorno, nel parco trascorreranno le giornate all’interno di piccole vasche, del tutto inadatte a quella che è la loro natura. È questo il caso dei 24 delfini spediti dagli Stati Uniti alla capitale saudita. Annnciati come esemplati “salvati”, secondo la Peta si tratterebbe in realtà di animali di seconda generazione da sempre cresciuti in cattività. Inoltre, la preoccupazione di chi protesta da tempo per questa apertura anche con iniziative quali raccolte di firme, sta in come verranno impiegati questi delfini, ammaestrati per eseguire giochi al servizio degli umani o costretti alla riproduzione forzata. 

Le associazioni esprimono timori soprattutto sulla salute degli esemplari. Lo scorso anno all’interno dei parchi Sea World hanno perso la vita due balene, un’orca e un cucciolo di delfino. Una tragedia che rischia di ripresentarsi. Il solo trasporto degli animali, oltre allo stress provocato dal nuovo habitat, può causare grandi danni agli “ospiti” dell’acquario, fino a provocarne addirittura la morte. Denuncia che Peta ha espresso invitando a «stare lontani dai parchi che abusano degli animali».

(Foto d’apertura: @seaworldabudhabi)

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