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San Marino, campione di ciclismo spara e uccide il gatto del ministro

L’assurda vicenda ha avuto per protagonista Antonio Tiberi, professionista della Trek-Segafredo, che ha colpito con una fucilata il povero felino. Per lui 4mila euro di multa. «Sono profondamente pentito di quanto è successo. Sparare al gatto è stato un gesto tremendamente stupido e irresponsabile».

di Redazione

Qualcosa di gravissimo e al tempo stesso difficile anche solo da immaginare. Eppure drammaticamente reale. Antonio Tiberi, ciclista professionista della Trek-Segafredo, ha ucciso un gatto a San Marino, sparandogli contro con una carabina ad aria compressa. A perdere la vita è stato il felino del ministro del Turismo, Federico Pedini Amati. È questo, infatti, il tenore della notizia rilanciata nelle scorse ore dal Corriere della Sera. Il ciclista, stando a quanto accertato dagli inquirenti della Repubblica del Titano, ha sparato da una finestra del suo appartamento al malcapitato felino e tra i vari colpi esplosi uno ha raggiunto al cranio l’animale, uccidendolo.

La storia risale a qualche tempo fa, ma è emersa solo ora in seguito alla conclusione dell’inchiesta penale. I giudici hanno disposto una sanzione pecuniaria di 4mila euro per il 21enne laziale. Condanna assolutamente lieve perché se un fatto analogo fosse stato commesso in Italia le conseguenze avrebbero potuto essere decisamente più gravi, con una pena detentiva da quattro mesi a due anni. Sentito dal giudice, il ciclista si è difeso parlando di incidente, dicendo che la sua intenzione era quella di misurare la capacità di tiro dell’arma e che non aveva «nessuna intenzione di uccidere l’animale, anzi ero convinto che l’arma non fosse letale».

Vicenda penale a parte, però, il caso non è chiuso. Sul piede di guerra c’è, infatti, il proprietario dell’animale e ministro del turismo di San Marino, Federico Pedini Amati, che invoca provvedimenti ulteriori contro lo sportivo. «Non abbiamo bisogno di dare la residenza a queste persone», ha tuonato. E per Tiberi, che dal 2022 risiede a San Marino, attratto dal regime di tasse agevolate, questa potrebbe essere un nuovo problema da affrontare.  

Nelle scorse ore il ciclista ha voluto commentare, attraverso una nota alla stampa, la vicenda. Esprimendo il suo rammarico. «Sono profondamente pentito di quanto è successo. Sparare al gatto è stato un gesto tremendamente stupido e irresponsabile, della cui gravità e pericolosità mi sono reso conto solo a posteriori. Non voglio trovare nessun tipo di scusa, di “se” o di “ma”, per commentare. Accetto, con senso di responsabilità e pentimento, le conseguenze e il biasimo per il mio gesto. Se non ne ho parlato pubblicamente prima (ahimè, sbagliando) è solo per un forte senso di vergogna e rammarico». Ma non solo. «Comprendo le critiche dei tifosi, dei media e della gente in generale», prosegue Tiberi. «Non posso far altro che chiedere loro scusa, così come ho fatto con la squadra, vittima incolpevole della vicenda, per la mia condotta per nulla adatta ad un professionista e, più in generale, ad una persona responsabile. Chiedo ancora e pubblicamente scusa al ministro di San Marino, Pedini Amati, per il danno emotivo che gli ho causato, così come ai i cittadini di San Marino. A tutti, infine, ribadisco che non era mia intenzione uccidere il gatto: è stato un incidente». Da qui l’intenzione di rimediare. «Credo sia altresì doveroso non limitarmi alle sole scuse, ma attivarmi anche con i fatti. Ho deciso pertanto di fare una donazione economica basata sui premi di cui beneficerò nella stagione corrente ad alcune associazioni del territorio di San Marino che si prendono cura dei gatti randagi, nella cui scelta vorrei collaborare con il Governo. Inoltre, vorrei scegliere una di queste associazioni e spendere un po’ del mio tempo libero per dare una mano anche fattivamente. Mi rendo conto che tutto questo arriva solo a posteriori ma, ahimè, ora non posso far altro che dare seguito al pentimento con un gesto concreto e utile. Ho fatto un grosso errore e credo che ora, l’unica cosa che posso fare, è agire per rimediare».

(Foto: @treksegafredo)

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