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Salvato dopo due mesi il gatto intrappolato in un edificio bombardato

I pompieri ucraini liberano il micio bloccato in un palazzo distrutto dai missili di Mosca. Raggiunto con un’autoscala è in buone condizioni di salute.

di Alessio Pagani

I pompieri ucraini liberano il micio bloccato in un palazzo distrutto dai missili di Mosca. Raggiunto con un’autoscala è in buone condizioni di salute.

Per due mesi è sopravvissuto solo, in un palazzo di Borodjanka sventrato dai bombardamenti russi, miagolando di tanto in tanto, in attesa di aiuto. Non poteva scendere, visti i danni, e si è nutrito con quello che è riuscito a trovare nei locali del piano in cui era rimasto bloccato, il settimo. Resistendo con la caparbietà tipica dei felini e con uno straordinario attaccamento alla vita. Fino alle scorse ore. Quando un team di volontari che si occupa di liberare gli animali rimasti bloccati dalle conseguenze dei bombardamenti si è fatto carico della sua liberazione. Un recupero ad altro rischio, vista l’instabilità dell’edificio. Per questo, prima, è stato fatto decollare un drone per verificare che il micio fosse ancora presente e poi si è pianificata l’azione, chiamando in causa anche i pompieri di Borodjanka. Sono stati loro a optare per l’utilizzo di un’autoscala, aperta al massimo della sua estensione e letteralmente appoggiata ai resti del palazzo. I vigili del fuoco, poi, si sono lentamente arrampicati fino a raggiungere il gatto, tratto in salvo nel giro di pochi secondi, prima che potesse verificarsi qualche cedimento.

Secondo quando è stato ricostruito, il gatto dovrebbe avere circa 10 anni e pare sia stato abbandonato da circa due mesi, da quando, cioè, sul palazzo sono caduti i primi missili.  Miracolosamente sopravvissuto ai bombardamenti e alla solitudine, è stato trovato in buone condizioni di salute da parte dei veterinari che si sono presi cura di lui, sebbene molto affamato. Per lui, ora, scatterà la riabilitazione mentre, parallelamente, si lavorerà nel tentativo di farlo ricongiungere con i suoi vecchi proprietari.

(Foto: MFA_Ukraine)

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