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«Ridurre l’Iva su spese veterinarie e pet food» 

L’ENPA si appella al nuovo governo e torna a chiedere una riduzione delle tasse, «tematica sempre più preponderante, soprattutto in un momento di crisi come questo».

di Alessio Pagani

ENPA torna alla carica sull’abbassamento dell’Iva per spese veterinarie e cibo per gli animali. «Chiediamo la sua riduzione al 10%», dice Carla Rocchi, presidente nazionale ENPA. «Questa è una tematica che è sempre più preponderante, soprattutto in un momento di crisi come questo: il costo per mantenere e curare gli animali domestici si fa sempre più elevato. E per sostenere i proprietari abbiamo deciso di lanciare una petizione al futuro Governo per la riduzione dell’Iva al 10% per il pet food e per le spese veterinarie. Si tratta di una nostra storica battaglia che portiamo avanti da tanti anni, ma che adesso, tra aumenti di energia, carburante e inflazione a cascata su tutti i settori, è un obiettivo non più rimandabile: stiamo assistendo a troppe cessioni di animali per motivi economici e sempre più famiglie si rivolgono alla nostra associazione perché non riescono a sostenere i costi onerosi di interventi veterinari e del cibo per i propri pet». Mantenere un cane in buona salute costa, in media, circa 120 euro al mese, ma quando poi subentrano malattie e problemi di salute i costi lievitano notevolmente. 

«Solo dall’inizio di quest’anno», prosegue Rocchi, «ENPA ha aiutato oltre 1.000 famiglie in difficoltà attraverso il progetto dedicato Rete Solidale. Le richieste che arrivano ai nostri ambulatori sociali e alle nostre sezioni sono davvero tante, sintomo che le famiglie che accolgono un animale sono sempre più in affanno». Un altro segnale molto preoccupante arriva dal fronte degli abbandoni. «Purtroppo quest’estate abbiamo riscontrato un aumento del 15% delle cessioni di pet alle nostre strutture. Tra le cause principali c’è proprio il fattore economico che incide quasi per il 50% degli ingressi nei nostri centri. Per questo non c’è tempo da perdere», conclude Rocchi. «Bisogna aiutare subito le famiglie». 

(Foto d’apertura: IPA)

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