Skip to Content
image description

Per i rinoceronti indiani il lockdown fa rima con baby boom

Nascite eccezionali tra India e Nepal per questa specie un tempo vicina all’estinzione. Ora si contano oltre 4mila esemplari e 274 nuovi cuccioli.

di Alessio Pagani

Nascite eccezionali tra India e Nepal per questa specie un tempo vicina all’estinzione. Ora si contano oltre 4mila esemplari e 274 nuovi cuccioli.

Paradosso: il lockdown può far bene. A chi? Ai rinoceronti indiani del Nepal e dell’India. Merito delle importanti restrizioni turistiche, del blocco dei trasporti e della riduzione di molte attività industriali che hanno migliorato sensibilmente la qualità di vita di questi imponenti mammiferi. Animali enormi, in grado di arrivare a superare agevolmente i 2000 chilogrammi, ma fragili e in serio pericolo di estinzione. Famosi per il loro unico corno, infatti, vengono cacciati proprio perché nella medicina orientale un’errata credenza lo ritiene curativo. Il risultato è stata la quasi totale scomparsa della specie. Da qui l’esigenza di operazioni di tutela come quella messa in atto in Nepal, nel Parco nazionale reale di Chitwan. Così, se negli Anni 60  tra India e Nepal ne erano rimasti appena 100, saliti a 466 nel 1994, quando è stato effettuato il primo grande censimento ufficiale, oggi se ne contano, nelle pianure meridionali a ridosso della catena dell’Himalaya ben 4.014, dato che si evince dall’ultimo monitoraggio. Un vero, inaspettato record. Il merito sarebbe legato a un autentico baby boom, che registra l’aumento di 274 unità solo nell’ultimo semestre. Il tutto grazie alle restrizioni da lockdown imposte dalla pandemia da coronavirus. La mancanza di visitatori, con la maggior parte delle aree protette ancora chiuse a pubblico, avrebbe, infatti, agevolato la riproduzione. E visto che il periodo di gestazione di questi grandi erbivori è di 18 mesi i conti tornano: meno turisti, più tranquillità, e dunque più accoppiamenti. Ma non solo. Secondo i ricercatori, infatti, le chiusure causate dal virus ne hanno favorito la sopravvivenza nel delicato periodo che coincide con i primi mesi di vita. «Senza turisti e senza mezzi di trasporto sui loro territori, i piccoli hanno avuto maggior possibilità di crescere», sottolinea Bishnu Lama, un tecnico della fauna selvatica che ha lavorato al censimento. «Tutte le restrizioni che ci sono state imposte dal Covid hanno creato l’ambiente migliore per la nascita e la crescita di tanti piccoli rinoceronti, fondamentali per il futuro di questa specie». Pace, tranquillità e protezione, in pratica, hanno fatto scattare un vero e proprio baby boom.

Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati