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Parigi, chiude lo storico mercato degli uccelli

«Non rispetta il benessere degli animali» secondo il Comune che ha disposto la chiusura della rassegna domenicale sull’Île de la Cité.

di Alessio Pagani

Troppo volatili in spazi ristretti. Uccelli costretti a vivere ammassati in gabbie piccole e sporche. Con rischi di ricadute anche per la salute pubblica. Chiuderà anche per questo lo storico “Mercato degli uccelli” di Parigi. Stop alle bancarelle domenicali sull’Île de la Cité.

Ad annunciarlo è stata l’amministrazione comunale della capitale francese. La decisione è stata presa per garantire il benessere dei volatili, spesso conservati in condizioni al limite della tollerabilità. Il provvedimento oltretutto ha l’obiettivo di contrastare anche il traffico illegale di cardellini, fringuelli e verdoni, spesso venduti nella fiera. Lo storico mercato degli uccelli, che si tiene ogni domenica vicino al fiume Senna, andrà così in pensione forzata a fine anno. Questo nonostante nel corso del tempo sia stato promosso come una vera attrazione turistica. Le condizioni di detenzione di centinaia di variopinti pennuti e la crescente sensibilità dei turisti verso il benessere animale però l’hanno derubricato a luogo da evitare. Anzi, da chiudere, così come hanno deciso le Autorità dopo le richieste di diverse associazioni animaliste.

Ancora non si sa, invece, dove finiranno i volatili che, di certo, non potranno essere reintrodotti in natura. «Questa decisione fa seguito alla Carta adottata dal Consiglio di Parigi a favore del benessere degli animali. Si tratta dell’ultimo luogo di vendita di questo tipo sul suolo pubblico», ha twittato l’Amministrazione Comunale, annunciando la revoca dei permessi a far data dal prossimo 31 dicembre.

I commercianti coinvolti sono dieci. La maggioranza ha già iniziato da tempo a diversificare la propria attività e in questo senso il Comune ha formulato una proposta di sostegno. Si completa così il lungo iter avviato nel febbraio 2021 e che, di fatto, pone fine a una pratica non più sostenibile né dal punto di vista etico né dal punto di vista sanitario.  

(Foto d’apertura: IPA)

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