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Oggi è la giornata mondiale della tigre

Arrivano piccoli segnali di speranza per il più grande felino del pianeta: dopo il tracollo la popolazione è cresciuta di quasi il 20% negli ultimi 12 anni.

di Alessio Pagani

Si celebra oggi la Giornata mondiale dedicata al più grande felino del Pianeta. Grande, ma fragile perché minacciato e tuttora a rischio, nonostante qualche progresso nella sua salvaguardia. Rispetto ai circa 100.000 individui stimati agli inizi del secolo scorso, nel 2010 si contavano, infatti, solo circa 3.200 tigri, e i trend demografici sembravano lasciare poche speranze. La distruzione delle foreste e il bracconaggio avevano eliminato circa il 95% dell’habitat storico e ridotto del 97% le popolazioni naturali del felino. Negli ultimi 12 anni, però, il numero di questi felini è tornato a crescere. Arrivando a segnare un incremento di quasi il 20%. «Un grande successo di conservazione», spiegano dal WWF, «ma solo nel prossimo decennio potremo davvero dire se siamo nella giusta direzione per salvare la tigre dall’estinzione». Oggi se ne contano tra le 3.726 e le 5.578, distribuite in maniera disomogenea in 11 differenti Paesi: India, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Russia, China, Myanmar, Thailandia, Malesia, Indonesia e Cambogia. E nonostante una situazione ancora a elevato rischio (la specie è inserita tra quelle minacciate dalla IUCN), piccoli segnali di speranza sono arrivati con le politiche di conservazione messe in atto dal 2010 a oggi. 

In India oggi vive la popolazione più numerosa, con 2.226 tigri censite. Tra Cina e Russia si contano circa 450 esemplari di tigre dell’Amur, una sottospecie unica ormai a forte rischio di estinzione, mentre in Indonesia sopravvivono solo circa 400 tigri di Sumatra. In alcuni Paesi, ahimè, sopravvivono invece solo pochissimi esemplari. Nonostante l’incremento numerico a livello globale, questa ripresa è stata molto diseguale nelle diverse aree geografiche, con l’aumento più significativo in Asia meridionale. Questo dato è particolarmente importante, poichè si tratta di una delle aree più densamente popolate al mondo.

«Ma noi siamo da sempre convinti che la conservazione della tigre sarà garantita solamente lavorando anche con le comunità locali», sottolineano dal WWF. «Infatti è probabile che molte delle tendenze associate al rapido cambiamento in questi Paesi asiatici portino sempre più tigri e umani a condividere spazi e risorse. E per avere successo nelle politiche di conservazione della tigre occorre integrare lo sviluppo dei popoli indigeni e gli interessi delle comunità locali. E bisogna cominciare a lavorarci subito».

(Foto d’apertura: @tigerss_loverss)

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