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Niente pioggia. Uova in ritardo per i fenicotteri rosa

Al Parco Natura Viva di Bussolengo ne sono state deposte meno della metà di quelle dello scorso anno. Sono solo 20 rispetto alle 53 del 2022.

di Alessio Pagani

Pasqua in ritardo di un mese per le uova dei fenicotteri rosa. Sono infatti solamente 20 quelle deposte al Parco Natura Viva di Bussolengo, meno della metà delle 53 salutate negli stessi giorni dello scorso anno, alle quali già si aggiungeva la schiusa dei primi due pulcini. La causa è presto detta e purtroppo ha a che fare con i cambiamenti climatici. La stagione invernale, al termine della quale questa specie depone, è stata, infatti, avara di piogge e non ha reso il terreno morbido, adatto alla costruzione dei tipici nidi di fango. Circa 40 le possibili coppie della colonia formata da più di 200 esemplari, l’unica a raggiungere in Italia il successo riproduttivo, come testimoniato dalla ricerca pubblicata su Journal of Applied Welfare Science in collaborazione con l’Università di Padova.

«Il ritardo è di oltre un mese», conferma Caterina Spiezio, responsabile ricerca e conservazione del Parco Natura Viva di Bussolengo, «ma ci aspettiamo comunque che tutte le possibili coppie depongano il proprio uovo. Le prime schiuse sono ormai attese per la fine di aprile. In assenza di piogge, i fenicotteri non hanno potuto reperire il fango necessario per innalzare nidi che possono raggiungere anche i 30 centimetri. Così le prime coppie hanno deposto alla fine di marzo sugli avvallamenti di quegli degli anni precedenti e non appena scende qualche goccia, iniziano ad innalzarli aiutandosi con il becco o a costruirli ex novo».  

La siccità in natura non solo mette a rischio una specie mediterranea che proprio negli ultimi anni è tornata a popolare le nostre coste. Ma anche l’intero ecosistema semi-acquatico legato alla sua presenza. «I fenicotteri si cibano di invertebrati acquatici, crostacei e alghe. Per farlo, usano le zampe per smuovere il fondo e far risalire tutto ciò di cui possono alimentarsi. Questo», aggiunge Spiezio, «consente l’ossigenazione e mescola il materiale organico, contribuendo all’equilibrio di tutte le zone umide che popolano. Si tratta di nicchie ecologiche che più di tutte soffrono l’inquinamento e la conversione agricola. Aggiungere anche la minaccia del cambiamento climatico, significherebbe prevedere un futuro veramente incerto per questa specie».  Difficoltà con i nidi a parte, il vociare di mamma e papà fenicottero rosa (o futuri tali) è lo stesso di ogni primavera e annuncia l’avvio della stagione delle nascite. Sperando che presto arrivi un segnale (bagnato) dal cielo. 

(Foto d’apertura: Parco Natura Viva)

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