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Messico, occhi puntati sui fenicotteri rosa 

Questi uccelli sono sotto la protezione del governo dello Yucatan e delle forze dell’ordine e proprio in questo periodo di riproduzione vengono protetti

di Alessio Pagani

Vengono guardati a vista. Dai funzionari del governo dello Yucatan e dagli agenti della Guardia nazionale e della polizia ecologica. Il Messico si mobilita, infatti, per i suoi fenicotteri rosa, considerati un simbolo dei Caraibi. Così, visto che nel Paese questo è il periodo di riproduzione e schiusa delle uova, le autorità hanno rafforzato le azioni di sorveglianza per proteggere i nidi nella riserva statale di Ciénegas y Manglares, sulla costa settentrionale dello Yucatan. L’obiettivo principale di queste azioni è prevenire tutte quelle intrusioni che potrebbero alterare o influenzare direttamente le colonie di fenicotteri, nel momento in cui sono più vulnerabili. L’intervento umano, infatti, può costituire un’importante problematica per la specie per tutta la durata periodo riproduttivo. In particolare, nella fase in cui le coppie assemblano i nidi bastano lievi disturbi, anche involontari, per provocarne l’abbandono.

Così tutta l’area è monitorata e, ovviamente, chiusa agli accessi. Inoltre è stato vietato il sorvolo di droni senza autorizzazione e cartelli indicanti la posizione dei nidi invitano le persone a restare a distanza. Cautele eccessive? No, visto che attualmente il fenicottero rosa non è più in pericolo di estinzione, ma il suo status è ancora quello di “vulnerabile”. Ciò significa che questi esemplari potrebbero tuttora essere a rischio a breve o medio termine. Soprattutto a causa dei fattori che hanno avuto un impatto negativo sul loro habitat, provocando il deterioramento o la modifica dell’ambiente, o per colpa del traffico illegale. Questi splendidi volatili rosa sono presenti in alcune zone delle Bahamas, delle Grandi Antille, della costa caraibica della Colombia, del Venezuela e delle Isole Galapagos.

Ma è nel nord dello Yucatan che la loro popolazione tocca i circa 30mila individui, con poco più di 10mila nidi distribuiti in 11 comuni in 6 riserve naturali. Diventato simbolo della penisola messicana fin dall’antichità, il fenicottero è sempre stato presente nella cultura Maya e ora il governo del Paese ha deciso di non lesinare risorse per la conservazione di questo uccello.  

(Foto d’apertura: @kazakhstan_sudamerica)

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