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Meduse luminose, è invasione nello Ionio

La Pelagia noctiluca ha invaso la costa salentina creando disagi per i bagnanti. All’origine del fenomeno il caldo anomalo di questi giorni. Ora si spera nel cambiamento delle correnti marine che dovrebbe disperderle.

di Redazione

È allarme meduse in Salento. In questi giorni la costa ionica si è popolata di Pelagia noctiluca, la cosiddetta “medusa luminosa”. Sono diverse le segnalazioni dei bagnanti che non possono entrare in acqua senza rischiare di farsi male. Queste affascinanti creature sono pericolose per l’uomo: basta sfiorare i loro lunghi tentacoli urticanti per riportare forti irritazioni. Ma perché l’invasione di meduse è un fenomeno sempre più frequente negli ultimi anni? Lo abbiamo chiesto al biologo marino dell’Acquario di Genova, Fabio Mattioli. «C’è stato sicuramente un incremento nei nostri mari di alcune specie di meduse come la Pelagia noctiluca che, peraltro, è tra le più urticanti presenti nel Mediterraneo. Questo tipo di medusa predilige le acque calde, e le temperature più alte rispetto alla media di questo inizio d’estate possono aver accelerato i suoi processi riproduttivi». Un’altra causa del proliferare di meduse sulla costa, secondo Mattioli, è «il riscaldamento globale, anche se non bisogna dimenticare che il mare è comunque il loro habitat naturale». «L’altro fattore che chi studia le meduse del Mediterrano ha notato, è legato alle conseguenze della pressione sul pescato», continua Mattioli, «diversi pesci si cibano di efire, il primo stadio delle meduse, che è a loro volta in competizione con gli esemplari più giovani della fauna ittica. Per questo motivo una riduzione della concorrenza legata allo sfruttamento dei mari può agevolare il proliferare della Pelagia noctiluca».

In alcuni stabilimenti balneari, in questi giorni, i bagnini hanno cercato di liberare la costa utilizzando retini sulle barchette di salvataggio ma è stata un’impresa impossibile: il mare sembra tappezzato di meduse. «Sicuramente sono animali fastidiosi, persino dolorosi per l’uomo. Ma non è corretto parlare di aggressioni o di nemici. Le meduse si spostano prevalentemente grazie alle correnti e non sono in grado di capire se si trovano davanti un pesce, uno scoglio o un uomo» ha concluso il biologo marino Fabio Mattioli. Ma quanto durerà questo fenomeno? Secondo i pescatori della zona, presto sparirà con il mutare delle correnti marine.

(Foto d’apertura: @bengisuavci)

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