Skip to Content
image description

In Michigan c’è un lavoro speciale: il “coccolatore” di orsetti

Non si tratta di un gioco, ma di una missione estremamente importante. Consiste nel tenere al caldo i cuccioli mentre i ricercatori eseguono i controlli veterinari sulla madre. E spesso è anche la sola possibilità di salvezza per i piccoli rimasti orfani.

di Alessio Pagani

Il lavoro può fare sorridere,  ma è una vera e propria missione speciale. E spesso, per i cuccioli di orso rimasti orfani o abbandonati dalla loro mamma, è la sola possibilità salvezza. Stiamo parlando dei “coccolatori” di orsetti del Dipartimento delle risorse naturali del Michigan, l’agenzia dello Stato americano incaricata di proteggere le risorse naturali. Una figura specializzata e preziosa al tempo stesso.

Necessaria per «tenere al caldo i giovanissimi plantigradi» mentre sulle loro madri vengono eseguiti controlli sanitari. Ma non solo. Spesso, infatti, vengono recuperati orsetti trovati soli che non sarebbero in grado di sopravvivere senza cure parentali. Per dare loro una possibilità, sono state selezionate una serie di orse dalla comprovata esperienza nell’allevare i piccoli. Dopo essere state individuate e monitorate in più stagioni riproduttive, sono state poi dotate di collari di localizzazione gps per poterle individuare all’occorrenza. Sia per continuare a tenere sotto controllo il loro stato di salute, sia per poter inserire nella loro cucciolata un eventuale nuovo membro bisognoso di attenzioni.    

Grazie al collare, infatti, gli specialisti del Dnr sono in grado di tracciarne la posizione. Dopodiché, una volta individuata nella sua tana invernale, l’orsa viene sedata e portata all’esterno. Lì viene visitata attentamente, misura e pesata. Durante queste procedure, però, bisogna pensare anche ai suoi cuccioli che non hanno abbastanza pelo o riserve di grasso per stare al caldo senza la mamma a cui accoccolarsi. Ed è qui che entrano in gioco i “coccolatori” di orsetti. Che vengono tenuti all’interno delle giacche a vento da questi esperti per l’ora necessaria ai controlli e accarezzati delicatamente. «Bisogna stare solo attenti ai loro artigli», confermano dal Dnr. «Quanto al loro odore non è, come si potrebbe pensare guardandoli, simile a quello dei biscotti, piuttosto “profumano” di grossi cani bagnati». A esame completato poi mamma e cuccioli vengono reinseriti, insieme, nella tana.

In caso di cucciolo orfano da far adottare, invece, la procedura è differente. Viene fatto percepire artificiosamente un pericolo all’orsa che, per mettere in salvo i suoi piccoli, li spingerà su un albero per poi allontanarsi per farsi seguire. A quel punto, altri specialisti posizioneranno il nuovo orsetto sull’albero per poi cospargere la corteccia con un gel profumato. Così quando la madre richiamerà i piccoli e questi scenderanno a terra tutti avranno lo stesso odore. E così anche l’ultimo arrivato avrà trovato una madre che si prenderà cura di lui. Proprio come se fosse suo.    

(Foto d’apertura: Michigan Department of Natural Resources)

Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati