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Il cervello dei beluga è un GPS naturale

È contenuto in una struttura spugnosa, nota come “melone”. E ciò consente a questi cetacei di “parlare” tra di loro.

di Alessio Pagani

Li chiamano “i canarini del mare”. Questo perché i beluga sono i cetacei più espressivi, con la capacità di produrre una gamma decisamente ampia di suoni. La cosa più impressionante è che non hanno nemmeno le corde vocali. A differenza di ciò che fanno altre specie, infatti, producono questa grande varietà di suoni dal loro cervello. Cervello che è contenuto in una struttura spugnosa nota come “melone”, che consente loro di localizzarsi nel proprio habitat, come  fosse un GPS naturale. Succede perché è progettato proprio per l’ecolocalizzazione, ovvero per emettere chiamate risonanti che consentono ai beluga di trovare oggetti e di comunicare tra loro. La regione liscia della fronte mette a fuoco e proietta questi segnali sonori sott’acqua.

Secondo BBC Earth, queste balene bianche comunicano «attraverso le sacche nasali situate attorno al loro sfiatatoio». Proprio di fronte a questo foro, che funge da respiratore, si trova il “melone”. È in cima alla testa e riceve istruzioni dirette dal sistema nervoso. Questa cupola, poi, spugnosa e morbida, può essere modellata ed è stato studiato come i beluga, spostando il “melone”, riescano a indirizzare meglio i suoni emessi. L’organizzazione Whale and Dolphin Conservation precisa infatti «che queste balene  muovono i loro “meloni” per focalizzare i suoni in direzioni specifiche. E durante le vocalizzazioni, i ricercatori hanno osservato anche come i “meloni” cambino forma». 

(Foto d’apertura: IP)

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