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I gatti entrano in carcere per essere salvati

I detenuti si prendono cura dei felini abbandonati altrimenti destinati alla soppressione e gli animali migliorano la vita dei reclusi riducendo loro lo stress e fornendo un obiettivo da perseguire.

di Alessio Pagani

Per loro la prigione è una nuova casa, dove trovare affetto e attenzioni. Cure e persone con cui interagire. Per questi gatti, la carcerazione è una vera e propria ancora di salvezza. L’alternativa per questi felini domestici senza casa sarebbe, infatti, l’eutanasia. Invece dietro le sbarre trovano paradossalmente la libertà e una famiglia. Succede, da alcuni anni, nell’istituto di pena Pendleton Correctional Facility, a Fall Creek Township, nello stato americano dell’Indiana.   

Qui i mici adottati ricambiano il favore migliorando la vita dei detenuti. Lo speciale programma consente ai reclusi di prendersi cura dei gatti randagi offrendo loro tutto quello di cui hanno bisogno e, in cambio, le persone che stanno scontando la pena possono godere di una forma di svago particolare dalla routine carceraria. Con risultati davvero incoraggianti: i detenuti trovano giovamento dalla convivenza con i felini e la maggior parte mantiene una buona condotta perché ha ritrovato un obiettivo, ovvero la possibilità di prendersi cura di un amico peloso.

L’idea è stata della Animal Protection League, che ha deciso di dare vita al programma F.O.R.W.A.R.D. coinvolgendo questa prigione. L’obiettivo è avvicinare i detenuti ai mici incoraggiandoli a farsene carico, cosa che si è rivelata utile sia per gli animali sia per i carcerati. Da un lato i gatti abbandonati riguadagnano fiducia negli umani e imparano a lasciarsi amare; dall’altro i detenuti ritrovano il piacere di prendersi cura di qualcuno, assumendosene la responsabilità e ricevendo in cambio qualcosa di speciale, ovvero l’affetto sincero di un animale, affetto cui spesso non sono abituati.

«I detenuti imparano il concetto di responsabilità, ad interagire in un gruppo usando metodi non violenti per risolvere i problemi e ricevono l’amore di un animale domestico», chiariscono i promotori del progetto. «E questo migliora sia il loro stato d’animo, sia il loro comportamento». Ma non solo. Perché, spesso, scontata la pena, gli ex detenuti e i felini non si separano. C’è anche la possibilità, infatti, di adottare questi animali, anche per il personale carcerario e per le famiglie dei detenuti. Così, quando un micio trova una nuova casa in questo modo, gli attivisti per i diritti degli animali della Animal Protection League portano un nuovo gatto in carcere. Dove, suona strano dirlo ma è proprio così, trova tutto ciò di cui ha bisogno.   

(Foto d’apertura: Pendleton Correctional Facility_FORWARD)

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