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I gatti di Milano hanno fame: l’appello delle volontarie

Milano è piena di colonie feline, solo al Castello Sforzesco ci sono settanta gatti che hanno bisogno di cibo. Le gattare sono in grossa difficoltà e il comune dona il cibo solo due volte all’anno.

di Redazione

A Milano ci sono centinaia di gatti randagi che non riescono a sfamarsi. Nonostante il grosso sforzo di tutte le gattare delle varie colonie, il cibo scarseggia. Solo al Castello Sforzesco ci sono settanta gatti, è la colonia felina più grande di Milano, seguita da quella del Cimitero Monumentale che conta venti gatti e molte altre più piccole sparse per tutta la città.

Noi di Zoon Magazine abbiamo intervistato la signora Annalisa, una fervente volontaria che da anni aiuta tutte le gattare di Milano. «Ho sempre avuto gatti, da quando vivevo con i miei genitori, ma sono diventata gattara da adulta. In un periodo di forte sconforto e tristezza i gatti mi hanno salvata. Tutto è nato con le mie passeggiate al Cimitero Monumentale, arrivavo in quel posto  silenzioso e mi liberavo dei pensieri brutti, i gatti erano un po’ i miei psicologi del momento, mi ridavano la tranquillità che avevo perso».

Dopo otto anni di volontariato al Cimitero Monumentale, Annalisa ha iniziato a fare raccolte alimentari per aiutare anche le altre colonie in difficoltà e ha creato la pagina Facebook “Love – Colonia Cimitero Monumentale Milano e Castello Sforzesco” che oggi conta oltre quindicimila iscritti. 

«La mia pagina è cresciuta senza che me ne rendessi conto, mi aiutano centinaia di persone. Io vado avanti grazie a loro che mi seguono e donano. Ringrazio sempre tutti, uno per uno, chiunque regali anche solo cinque scatolette», dice la gattara.

Purtroppo, però, non basta. Il comune di Milano – racconta la signora Annalisa – fornisce scatolette di cibo solo due volte all’anno e le colonie sono a carico delle volontarie, che curano i felini di tasca loro. 

«I prezzi sono aumentati di tanto ed è difficile. Servirebbe un aiuto ulteriore da parte del comune, con consegna di cibo mensile e non semestrale. Al Castello Sforzesco, ad esempio, la situazione è grave perché ci sono settanta felini e la gattara Rosy, che ha 86 anni, non riesce da sola con la sua pensione a mantenerli tutti. È una persona di gran cuore, nonostante la sua età è sempre lì, sette giorni su sette, con pioggia, vento o neve», continua Annalisa.

Il Castello Sforzesco è la discarica degli abbandoni, prima delle vacanze natalizie contava quaranta gatti e adesso sono quasi raddoppiati. Si tratta di una zona molto impegnativa perché è grandissima e i gatti sono ovunque. 

Annalisa, insieme alla sua amica Patrizia, si occupa anche di salvataggio di gatti abbandonati, stallo e adozioni. Nel fine settimana, le due amiche-gattare fanno il giro dei negozi per raccogliere cibo che viene loro offerto da distribuire alle colonie di Vimodrone, Villapizzone, Piazza Firenze e altre. 

«Io mi sento appagata nel prendermi cura dei gatti. C’è gente che per star bene fa palestra, fa shopping o viaggia, io invece sto bene quando salvo uno di loro o quando aiuto una gattara in difficoltà», spiega Annalisa. «Nonostante io abbia un lavoro di otto ore, un figlio, un marito, un cane e due gatti, nel mio tempo libero mi occupo di questo, perché mi rende felice. Non è per niente facile, è proprio un secondo lavoro, ma sapere che i gatti vengono sfamati e le gattare sono felici rende felice anche me».

(Foto d’apertura: Facebook, I gatti del Castello Sforzesco)

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