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“I gatti del sindaco”: le idee della Capitale per la tutela delle colonie feline di Roma

Per gli oltre 8.000 gatti randagi della città, l’amministrazione Gualtieri pensa a un piano di regolamentazione che intende ridefinire anche il Regolamento comunale per i diritti degli animali.

di Silvia Stellacci

«Nun c’è trippa pe’ gatti», scriveva nel 1907 il sindaco di Roma, Ernesto Nathan, a margine di un bilancio comunale in cui si era preoccupato di depennare la spesa “frattaglie per gatti” sostenuta fino a quel momento.

Per fortuna, dopo più di un secolo, la cura che l’amministrazione capitolina rivolge alle colonie feline della città è cambiata molto e in positivo. “I gatti del sindaco, criticità e prospettive future” è l’ultimo convegno, tenutosi al Campidoglio in maggio, che tenta di raccogliere idee, suggerimenti e opinioni delle categorie competenti per tutelare e regolamentare i felini randagi.

Negli ultimi anni, c’è stato «un decisivo incremento delle colonie feline autorizzate, passate dalle 252 del 2021 alle 550 del 2023, con un numero pressoché raddoppiato dei gatti che ne fanno parte, attualmente circa 8.800», ha spiegato l’Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi. «Per quanto riguarda l’accoglienza da parte delle strutture comunali, l’Oasi felina di Porta Portese e quelle convenzionate, i gatti ospitati sono complessivamente 830. Tali dati ci forniscono una chiara indicazione dell’importanza di una concreta azione di supporto alle colonie feline e quindi di interlocuzione e di ascolto con i volontari che quotidianamente si impegnano nell’assistenza agli animali».

Un’azione che si traduce nell’introduzione del Garante degli animali – che verrà nominato a breve dal sindaco Gualtieri – e nel coinvolgimento di figure veterinarie specializzate, in grado di assistere i gattili e i canili di Roma. Lo scopo è costruire una rete che intervenga nella cura degli animali, con attività rivolte anche alla loro adozione. 

Nel frattempo, il Comune si è attivato per il finanziamento del canile della Muratella e dell’ospedale veterinario che sorgerà al suo interno, mentre è in revisione, per una nuova ridefinizione, il Regolamento comunale per i diritti degli animali del 2005

(Foto d’apertura: @gattiditorreargentina)

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