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I cani proteggono i bambini dal morbo di Crohn

Lo ha evidenziato uno studio condotto dal Mount Sinai Hospital e dall’Università di Toronto: «Il contatto con i cani, tra i 5 e i 15 anni, favorisce la risposta immunitaria del corpo».

di Alessio Pagani

Uno scudo speciale contro il morbo di Crohn. È quello rappresentato dai cani. Sembra, infatti, che i piccoli cresciuti a stretto contatto con un quattro zampe abbiano più probabilità di essere protetti da questa malattia infiammatoria intestinale cronica. A evidenziarlo è uno studio condotto dal Mount Sinai Hospital e dall’Università di Toronto. «Questa conclusione», sottolinea il dottor Williams Turpin, uno degli autori della ricerca, «sembra aggiungersi ad altri lavori simili che hanno esplorato l’ipotesi di una igiene eccessiva. Ipotesi che suggerisce come la mancanza di esposizione ai microbi all’inizio della vita può portare alle difficoltà di regolazione immunitaria nei confronti dei microbi ambientali». I cani, invece, aiuterebbero nel favorire questo contatto. Per esaminare approfonditamente la questione, così, i ricercatori hanno utilizzato un questionario completato da 4.300 tra genitori e fratelli di persone con malattia di Crohn. Combinando poi risposte e dati storici raccolti, Turpin e la sua squadra di lavoro sono riusciti a isolare diversi fattori comuni, come la presenza di cani o gatti in famiglia. Lo studio ha, infatti, messo in correlazione il contatto tra i quattro zampe e i bambini, in particolare dai 5 ai 15 anni, l’equilibrio tra i microbi nell’intestino e una migliore risposta immunitaria del corpo, elemento protettivo dal morbo di Crohn. Ma questo effetto si otterrebbe solo con Fido. «Non abbiamo registrato gli stessi risultati con i gatti, anche se stiamo ancora cercando di determinarne il motivo», spiegano i ricercatori. «Questa differenza potrebbe essere dovuta al fatto che i proprietari di cani passano più tempo all’aria aperta con i loro animali domestici o vivono in aree con più spazio verde, che sono altri fattori di prevenzione dal Crohn». Le ragioni specifiche per cui la presenza del cane sembrano fornire protezione dal Crohn rimangono, però, ancora poco chiare. Gli studi quindi proseguiranno.

(Foto: IPA)

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