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Happy non ha diritti umani, niente libertà per l’elefantessa del Bronx

La Corte americana ha rigettato l’istanza di Habeas Corpus inoltrata dall’organizzazione animalista Nonhuman Rights Project. Resterà di proprietà dello zoo e non sarà rilasciata in un santuario per pachidermi.

di Redazione

Nessun lieto fine a dispetto del suo nome. Happy, l’elefantessa dello zoo del Bronx, a New York, non sarà liberata in un santuario per pachidermi. Resterà nella struttura, dove vive da ben 45 anni e per lei la libertà resterà un miraggio difficilmente raggiungibile. Lo ha deciso il tribunale, respingendo l’istanza dell’organizzazione animalista Nonhuman Rights Project. La Corte ha stabilito che, contrariamente a quanto richiesto da NhRP, l’elefantessa non possa essere considerata una “persona”, cioè un individuo con diritti morali e legali di fronte alla legge americana. Continuerà quindi a essere riconosciuta come una proprietà dello zoo del Bronx. È fallito, dunque, il tentativo di far riconoscere all’elefantessa i diritti umani fondamentali tra l’habeas corpus, ovvero, nel codice anglosassone, il principio che tutela l’inviolabilità personale, e la conseguente possibilità dell’arrestato di conoscere la causa del suo arresto e di vederlo convalidato solo da una decisione del magistrato. «Pur non mettendo in discussione le capacità degli elefanti, rigettiamo gli argomenti portati dai querelanti. L’Habeas Corpus è un mezzo procedurale volto a garantire i diritti di libertà degli esseri umani trattenuti illegalmente, non degli animali non umani», si legge nella sentenza emessa dalla Corte d’Appello. In pratica, per i giudici Happy non è in arresto e non può godere di garanzie riservate agli umani. E, come risultato di questa sentenza, la pachiderma continuerà a vivere nell’area recintata di 4mila metri quadrati dove abita da oltre quattro decenni. Dal canto loro, però, i vertici della la Wildlife Conservation Society, che gestisce lo zoo, hanno sottolineato come «la cosa migliore per il benessere di Happy è che continui a restare isolata: è vero che gli elefanti in natura vivono in branco, ma Happy ha una sua personalità e una storia a causa che rendono la situazione attuale la migliore possibile». Anche se, proprio la Wildlife Conservation Society, ha fatto sapere che «Happy e l’altra elefantessa Patty, saranno le ultime a vivere in questo zoo».

(Foto: @paula_kahumbu)

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