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Gli animali che possono “scoprire” le malattie, dai tumori al Covid

Non solo cani: tra i migliori “nasi” del mondo compaiono anche esemplari a sorpresa, come topi, formiche e vermi.

di Lorenzo Sangermano

Di tutto il mondo animale, il cane è da sempre considerato il componente con l’olfatto più sviluppato. Dai controlli aeroportuali al soccorso alpino, gli amici a quattro zampe sono utilizzati in più campi proprio per il loro potente “naso”. Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, i cani non sono però l’unica specie animale in grado di utilizzare il loro olfatto per rintracciare prede ed obiettivi, o persino malattie.

Le formiche

Secondo una ricerca dell’università francese Université Sorbonne Paris Nord, la formica nera europea, una specie molto diffusa nel Vecchio Continente, è in grado di essere addestrata a percepire il tumore al seno all’interno dell’urina. Infatti è capace di rintracciarne l’odore attraverso sostanze volatili situate nel sangue, nell’urina e nel sudore. La presenza di un patogeno o di una malattia nell’organismo produce un cambiamento nell’odore. Una volta addestrata, la formica può riconoscere questo particolare odore.

I topi

A rientrare nella categoria non un semplice topo, bensì il ratto gigante africano. Infatti già dal 2004 questa specie è stata utilizzata soprattutto per la ricerca di mine. In poco meno di 20 anni, questi animali sono stati in grado di rintracciare ben 150 mila esplosivi antiuomo nel territorio del Mozambico.

Le api

Produttrici, stakanoviste, ma anche insetti dal grande olfatto. È degli scorsi anni la scoperta secondo cui le api sarebbero capaci di rintracciare il Sars-CoV-2, cioè il virus che causa il Covid-19. Un’abilità olfattiva che, in questa specie, ha sede nelle antenne. Sottoposto a numerosi test e premiato con zucchero in caso di giudizio positivo, lo sciame addestrato è in grado di riprodurre la stessa reazione all’obiettivo, che è il leccarsi le antenne, anche senza ricevere premi. Infatti un’ape ha bisogno di pochi minuti per comprendere il procedimento e giusto di qualche secondo per individuare il bersaglio attraverso il suo olfatto.

I vermi

Il piccolo nematode Caenorhabditis elegans, un verme trasparente più piccolo di un granello di sabbia, ha un olfatto che può percepire diverse malattie. Uno studio giapponese ha scoperto la sua capacità di individuare cellule tumorali pancreatiche. Di uno studio italiano invece la rivelazione secondo cui, alla lista dei suoi bersagli, si aggiungerebbe anche il tumore alla mammella. Un’occasione che il mercato ha deciso di non sprecare. Infatti l’azienda giappone N-nose offre ai propri clienti un test delle urine per la ricerca di tumori. E a darne il responso sono proprio questi vermi.

(Foto d’apertura: IPA)

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