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È la rana impollinatrice il primo anfibio che aiuta le piante a riprodursi

In Brasile, un team di ricercatori ha scoperto che una rana di colore ambrato potrebbe essere il primo anfibio a impollinare i fiori.

di Silvia Stellacci

Nel cuore della foresta atlantica brasiliana si nasconde un piccolo anfibio dal colore ambrato che porta su di sé il peso di una grande responsabilità: impollinare le specie vegetali di cui si nutre. È la conclusione di un recente studio di ricercatori brasiliani che hanno avuto l’occasione di osservare da vicino il comportamento della Xenohyla truncata, anche detta raganella brasiliana di Izecksohn. Una rana particolare perché, a differenza dei suoi simili, si nutre solo sporadicamente di insetti, privilegiando una dieta a base di frutti e nettare floreale.

Proprio queste sue preferenze alimentari la porterebbero ad essere la prima rana impollinatrice al mondo e aggiungerebbero la classe degli anfibi a quelle di insetti e mammiferi già riconosciuti come animali impollinatori. Si tratta di una scoperta importante, perché, come si legge nello studio, «la dispersione dei semi e l’impollinazione svolgono un ruolo chiave nella diversità, nella distribuzione e nella sopravvivenza delle piante».

Come fa una rana a impollinare i fiori? Con la “schiena impollinata”

Dalle osservazioni dei ricercatori – iniziate nel dicembre 2020 in un’area della foresta atlantica vicina alla cittadina di Armação dos Búzios (180 km a est di Rio de Janeiro) – sono emersi dettagli interessanti. Se già in precedenza, dall’analisi delle feci e dello stomaco della rana, si era venuti a conoscenza della sua dieta onnivora, con questo studio si è registrata «la prima osservazione di questa raganella che cerca e consuma attivamente parti di piante in natura». Nello specifico, la Xenohyla truncata si nutre di due specie floreali: l’Iris x germanica e la Cordia taguahyensis dell’albero del latte brasiliano. 

In entrambi i casi, la rana risucchia il nettare dall’interno dei fiori, ma nel primo caso i petali risultano poi distrutti e consumati, mentre nel secondo emerge del tutto la potenziale funzione impollinatrice del piccolo anfibio. La forma aperta della Cordia taguahyensis, infatti, permette alla raganella di immergersi con tutto il suo corpo dentro il fiore. Una volta uscita, sulla pelle del dorso rimangono granelli di polline che la rana trasporta saltando da una pianta all’altra. Un meccanismo che, se confermato da studi futuri per questa e altre specie floreali, porterebbe alla luce un’inedita interazione tra anfibi e piante di uno stesso ecosistema.

Una specie a rischio estinzione

«Le nostre osservazioni non solo sono inedite per quanto riguarda la dieta di una specie di anfibio, ma sono anche importanti per fornire ulteriori informazioni sulla storia naturale di questa raganella endemica [che vive esclusivamente nel territorio analizzato, ndr.] minacciata di estinzione», conclude lo studio brasiliano. 

«La previsione di adattabilità climatica futura e l’innalzamento dei livelli del mare sono già state suggerite come possibili cause del futuro declino di questa specie. Ora è ancora più importante preservare le popolazioni di Xenohyla truncata, poiché il suo ruolo ecologico è unico e distinto da tutti gli altri anfibi viventi. La perdita di questa specie di raganella comporterebbe anche l’estinzione di un’interazione unica tra anfibi e piante».

(Foto d’apertura: @leandro_oliveira_drummond)

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