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Diritti degli animali, tutti a scuola dai Guardiani della Galassia  

Secondo l’organizzazione PETA il terzo capitolo della saga Marvel, arrivato nelle sale italiane, è davvero un caso da studiare. Complimenti e riconoscimenti per il regista James Gunn che con la storia di Rocket squarcia il velo sulla sperimentazione animale.

di Alessio Pagani

Era il 2014, ormai 9 anni fa, quando al cinema uscì il folgorante Guardiani della Galassia. La pellicola era apparsa subito dirompente, anche perché univa per la prima volta sul grande schermo un gruppo di supereroi distanti per caratteristiche e ispirazioni dai tipici personaggi Marvel, soprattutto dagli Avengers. Nessuno però poteva aspettarsi, 9 anni dopo, che la saga potesse caratterizzarsi con un profondo significato in tema di diritti degli animali. Tanto da meritarsi il PETA Award, dell’organizzazione internazionale per le tematiche trattate.    

Come sa chi ha già avuto modo di vedere Guardiani della Galassia 3, al centro della pellicola ci sono, infatti, esperimenti sugli animali. Sono presenti della storia di Rocket, il procione di cui scopriamo il passato, e il regista James Gunn sceglie volutamente di non risparmiare nulla allo spettatore, nemmeno le immagini più dure. E proprio per questo la Peta ha voluto premiarlo. «Per aver mostrato al pubblico gli esperimenti crudeli, insensibili e a sangue freddo sugli animali sono reali e stanno capitando in questo momento».   

La pellicola «fa quello che pochi film hanno fatto: raccontare una bellissima storia carica di compassione sulla sperimentazione animale a un pubblico vasto come quello della Marvel e la sceneggiatura di James Gunn non si tira indietro dall’argomento duro (ma realistico) e siamo davvero colpiti da una storia sulla necessità di avere empatia per tutti gli esseri viventi».   

Molto apprezzata è stata inoltre la scelta, mostrata nella pellicola, di salvare tutti gli animali oggetto di esperimenti «alla stregua degli esseri umani». «La Peta», concludono dall’associazione, «vuole che tutti sappiano che ognuno di noi può fare lo stesso, semplicemente condannando gli esperimenti contro gli animali e chiedendo che corporazioni, università e agenzie governative passino a metodi di ricerca all’avanguardia e non sugli altri esseri viventi».   

(Foto d’apertura: @marvelit)

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