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Cosa succederà ai cuccioli dell’orsa JJ4? 

Secondo Marco Antonelli, zoologo esperto di grandi carnivori per il WWF, «con ogni probabilità riusciranno a cavarsela». E i veterinari di Trento si schierano contro l’uccisione dell’animale: «Non provocheremo la sua morte».

di Alessio Pagani

Quale destino attende i tre cuccioli di JJ4, l’orsa catturata nei giorni scorsi? Riusciranno a cavarsela ora che hanno perso la guida e la protezione della madre? Domande su cui in tanti si sono interrogati nelle ore successive alla cattura di JJ4, l’orsa di 17 anni rinchiusa dalle prime ore di martedì 18 aprile al Centro di recupero Fauna Alpina del Casteller di Trento dopo che ha aggredito il runner Andrea Papi provocandone la morte.

L’imperativo della Provincia autonoma di Trento era individuarla e intrappolarla. A questi atti seguirà – se il Tar che è chiamato a esprimersi sul tema il prossimo 11 maggio lo consentirà – l’abbattimento. Così l’animale è stato “rimosso” dall’ambiente, come in gergo tecnico si definisce la cattura e il suo spostamento, e questa attività ha segnato la fine del rapporto tra mamma orsa e i suoi cuccioli.  

Di loro sappiamo pochissime cose con certezza: sono tre, pesano all’incirca 35-40 chili e i veterinari e gli uomini del corpo forestale che li hanno potuti vedere li hanno descritti come sani. Un dato è incoraggiante per il loro futuro e lo spiega a Petme Marco Antonelli, zoologo esperto di grandi carnivori per il WWF. «Il fattore determinante è la loro età», chiarisce l’esperto. «I cuccioli di orso nascono in tana tra gennaio e febbraio e ricostruendo la loro età rispetto agli avvistamenti, quelli che sono stati liberati tecnicamente potrebbero essere definiti giovani».

«Potrebbero avere circa 15 mesi e di fatto sono sostanzialmente autonomi», anche se hanno finora vissuto con la madre che garantiva loro un’istintiva protezione: e proprio l’istinto di protezione potrebbe essere stato il motivo dell’aggressione che l’orsa ha compiuto.Anche il precedente episodio di attacco di JJ4 nel 2020, del resto, era legato proprio alla volontà di proteggere la cucciolata.

«Lo svezzamento dei cuccioli si è già completato», chiarisce Antonelli, «e questi giovani orsi erano già sostanzialmente in procinto di separarsi dalla madre e diventare solitari, come è nella natura di questi animali. Dopo aver trascorso l’inverno con lei nella tana, stavano trascorrendo le ultime settimane in sua compagnia. A giugno o luglio, probabilmente, le loro strade si sarebbero naturalmente divise». E questo vuol dire che, con ogni probabilità, riusciranno a cavarsela. «Hanno ottime chance di sopravvivenza», conferma, infatti, Antonelli.  

Intanto arriva, dopo la levata di scudi di diversi parlamentari, la dura presa di posizione dell’Ordine dei veterinari di Trento contro l’abbattimento dell’orsa JJ4 e la gestione del caso da parte del presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti. «Si precisa a tutela e garanzia delle figure professionali della categoria dei medici veterinari della provincia, e contrariamente a quanto lasciato intendere in occasione della conferenza dal presidente Fugatti, che non vi è stato alcun confronto né il presente Ordine né con altri professionisti veterinari, e pertanto non può esserci stata alcuna condivisione sul parere espresso dal governatore», hanno messo nero su bianco in una nota. Che poi prosegue chiarendo la loro contrarietà, votata all’unanimità, all’uccisione dell’animale. «Sollecitiamo tutti i veterinari iscritti all’ordine a non dare seguito a iniziative che possano provocare l’eutanasia dell’orsa. Il suo stato di salute non giustifica questo intervento e non si rilevano al momento pericoli verso la popolazione in quanto JJ4 risulta catturata e custodita. Alcune associazioni private, poi, si sono offerte di pagare l’eventuale costo di trasporto in altri spazi, anche al di fuori del territorio nazionale, senza alcun aggravio di spese pubbliche».

La LAV, infatti, ha reso nota la disponibilità ad accogliere l’orsa da parte di due santuari per la fauna selvatica. Si tratta di Gnadenhof für Bären, in Germania, e di Al Ma’wa for Nature and Wildlife, in Giordania, realizzato da Princess Alia Foundation e dall’associazione specializzata nella tutela dei plantigradi Four Paws. «Luoghi che abbiamo verificato», chiariscono dalla Lega anti vivisezione, «e sono adeguati a far vivere gli orsi sereni e al meglio possibile per le loro caratteristiche etologiche».

In campo anche l’OIPA, l’Organizzazione internazionale Protezione animali, e la Lega nazionale difesa del cane (LNDC) che hanno organizzato un sit-in a Trento pensato per dare voce a chi contesta la gestione degli orsi portata avanti dalla giunta Fugatti. L’iniziativa si terrà in piazza Dante venerdì 21 aprile dalle 10.45 sotto la sede della Provincia Autonoma. 

(Foto d’apertura: IPA)

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