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Come nel film “Rio”: c’è una nuova speranza per l’ara di Spix

Il pappagallo blu, diventato famoso grazie al film della Disney, torna in natura. Liberati nelle foreste brasiliane i primi otto esemplari allevati in cattività. È l’inizio di un ambizioso progetto di ripopolamento.

di Alessio Pagani

Toccherà a loro salvare in natura la specie. Una sfida difficile  ma non impossibile, che deciderà il futuro dell’ara di Spix. Otto di questi pappagalli blu, resi celebri dal film della Disney “Rio”, sono stati appena rilasciati in una riserva naturale dell’area del Curaçá, nel nord-est del Brasile grazie a un progetto curato dall’organizzazione ACTP, Association for the Conservation of Threatened Parrots. Nei prossimi mesi altri esemplari li raggiungeranno e se l’operazione funzionerà per la prima volta nella storia una specie di uccello sarà reintrodotta in natura dall’uomo. Non sarà facile. Proprio come nel cartone animato.

Che racconta la storia di Blu, il pappagallo capace di intraprendere un viaggio dagli Stati Uniti al Brasile per ricongiungersi all’ultimo esemplare femmina della sua specie, proprio per evitarne l’estinzione. Trama che trae purtroppo ispirazione dalla realtà. Quando sul finire degli anni 90 venne messo in atto un disperato tentativo di salvare questi volatili dall’estinzione. Allora c’era un solo individuo allo stato brado, nel nord-est del Brasile e un team di ricercatori del Regno Unito aveva analizzato il DNA dalle piume raccolte in natura, confermando che si trattava di un maschio. Una delle femmine tenute in cattività, così, era stata rilasciata nell’ambiente e, dopo poco più di due mesi, gli esemplari si erano accoppiati.

Entrambi, però, fecero perdere le loro tracce nel giro di alcune settimane. Forse, stando a quanto raccontato da alcuni residenti della zona, perché entrati in collisione con una linea elettrica. Il piano, insomma, era fallito. Fino ai giorni scorsi. Quando, più di un quarto di secolo dopo la scomparsa dell’ultima coppia, sono stati rilasciati in natura otto ara di Spix, cinque femmine e tre maschi. Altri dodici dovrebbero seguire alla fine dell’anno e altri ancora a scadenze regolari. Con il compito di ripopolare il loro habitat naturale. E ridare futuro agli ara di Spix.

(Foto d’apertura: @mel.ph0t0graphy)

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