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Basta botti di capodanno, parte la campagna per il “no” 

«Gli animali a rischio sono troppi: è ora di finirla». La Lega Antivivisezionista scende in piazza per fermare la pratica che terrorizza e addirittura uccide gli animali.

di Alessio Pagani

Volantinaggio, gazebo in piazza e sensibilizzazione sui social. È reale e virtuale insieme, all’insegna della concretezza, la campagna “No botti” diffusa sui social e nelle piazze e nei centri commerciali per informare e dissuadere i cittadini dal festeggiare il Capodanno con i consueti spari. Le vittime dei petardi sono non solo gli umani, ma soprattutto gli animali, domestici e selvatici. 

La Lega Antivivisezionista (Leal) spiega, infatti, «che i botti e gli spettacoli pirotecnici rappresentano un pericolo per i nostri animali domestici che possono fuggire, causare incidenti o vivere momenti di vero e proprio terrore fino ad avere accelerati oltremisura i battiti del cuore. I botti possono causare seri problemi cardiaci negli esemplari fragili e anziani». 

E non solo. Anche la fauna selvatica viene disturbata da petardi ed esplosioni e dai rumorosi festeggiamenti cui sembra molti di noi non riescano a fare a meno. Tra gli animali più minacciati «ci sono gli uccelli e tutte le specie selvatiche, che nel tempo si sono avvicinati ai centri abitati per trovare cibo». Le esplosioni rischiano di causare infarti e collisioni contro vetrate, pali della luce e cartelloni pubblicitari. «Tutti gli animali hanno un udito infinitamente più sviluppato del nostro e ogni tipo di rumore o esplosione è fonte di grande stress. Su queste sofferenze non c’è abbastanza interesse perché il singolo cittadino ancora troppo spesso sceglie il proprio piacere a discapito di chi potrebbe anche morirne» spiegano dall’associazione. 

(Foto d’apertura: IPA)

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