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«Animali a Corte», la mostra al Palazzo Reale di Torino 

Dai cani di Velasco Vitali, all’elefante in versione maxi di Stefano Bombardieri, fino al mito della chimera, del drago e del grifone. Grandi allestimenti visitabili fino al prossimo 16 ottobre. 

di Redazione

Dai cani di Velasco Vitali, all’elefante in versione maxi di Stefano Bombardieri, fino al mito della chimera, del drago e del grifone. Grandi allestimenti visitabili fino al prossimo 16 ottobre. 

Animali reali e immaginari, specie diverse così come diversi sono i linguaggi artistici e i materiali utilizzati. Sono questi gli ingredienti della mostra “Animali a Corte. Vite mai viste nei Giardini Reali”, curata da Stefania Dassi e Carla Testore, visitabile fino al prossimo 16 ottobre. A farla da padrone 16 artisti e 25 installazioni nei giardini e nelle sale di Palazzo Reale, dell’Armeria e della Galleria Sabauda. Si spazia dai grandi nomi come Gribaudo, Merz, Marotta e Pascali, fino ai più giovani artisti dell’area torinese. A unirli la volontà di interpretare il mondo animale e rappresentarne le diverse specie, «sfruttando ciascuno un singolare linguaggio espressivo e una speciale tecnica esecutiva, oltre a diversi materiali», dichiara Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali. «La rassegna intende premiare la creatività degli artisti che si sono formati e hanno iniziato la propria carriera in Italia per arrivare alla fama internazionale, dando loro l’opportunità di mostrare il proprio lavoro in un contesto di prestigio e a una platea vasta e variegata, per avvicinare nuove fasce di pubblico all’ambito della creatività contemporanea, rimasta molto isolata negli ultimi due anni di pandemia». Il tutto dedicato all’universo animale e alle diverse interpretazioni che riesce a incarnare.

«Alcuni animali nella storia dell’arte e lungo l’evoluzione delle civiltà sono da sempre stati scelti e raffigurati per il loro marcato valore simbolico: i cani sono emblema di fedeltà; l’ape è simbolo di ingegno e operosità; la balena porta la rinascita emotiva», spiegano le curatrici Stefania Dassi e Carla Testore. «C’è poi l’elefante: apprezzato per la sua intelligenza, rappresenta forza e sapienza. Senza dimenticare il mondo dell’immaginazione. Diamo spazio a creature di fantasia selezionate per il valore poetico che è stato loro attribuito nel corso dei secoli, come l’unicorno, simbolo di nobiltà̀, purezza e invincibilità̀». Quello a disposizione del visitatore diventa dunque un viaggio tra il reale e il simbolico, dove al centro ci sono proprio gli animali.  

(Foto: Andrea Guermani/Musei Reali)

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