Skip to Content
image description

Anche il Trentino libera i cani, niente più catene

Via libera alla proposta in consiglio provinciale, con 20 sì e 9 astensioni. Chi sgarra rischia una multa da 400 a 800 euro.

di Alessio Pagani

In Trentino che tiene il cane o altri animali d’affezione legati alla catena potrà ricevere una multa dai 400 agli 800 euro. Come già avviene già in altre regioni d’Italia, infatti, anche lì questa pratica sarà vietata, a meno che non vi siano necessità sanitarie o di sicurezza. Il consiglio provinciale ha approvato, nei giorni scorsi, il disegno di legge presentato dal consigliere Claudio Cia, accorpato poi ad una iniziativa legislativa della Giunta  presentata successivamente dall’assessore Stefania Segnana, che vieta «l’utilizzo della catena, o qualsiasi altro strumento di contenzione simile (salvo che per ragioni sanitarie, documentabili e certificate dal veterinario curante, o per ragioni urgenti e temporanee di sicurezza), ai responsabili della detenzione di un’animale d’affezione».

«È bene spiegare, spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia, Claudio Cia, che la proposta approvata dal Consiglio provinciale non punta a eliminare l’obbligo per i proprietari di cani di condurre al guinzaglio il proprio amico a quattro zampe nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, quanto piuttosto a vietare la pratica della detenzione del cane alla catena in Trentino». Già a partire dal 2012 esisteva una legge provinciale sugli animali d’affezione che prevedeva il divieto di detenzione del cane alla catena, tuttavia la norma, ha spiegato Cia, era talmente ambigua che risultava inefficace nella sostanza, anche e soprattutto perché non erano previste sanzioni per i trasgressori. Da ora in poi, invece, le multe esistono e sono salate:  secondo quanto previsto dal provvedimento, vanno da 400 a 800 euro.

(Foto d’apertura: IPA)

Copyright © 2024 – Tutti i diritti riservati