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Altro che leggenda. Il gatto-volpe della Corsica esiste e va protetto 

Conosciuto da tempo dai pastori, da anni è al centro delle attenzioni degli scienziati. E dopo diversi studi l’ufficio francese per la biodiversità ha annunciato che si tratta di un animale autoctono con un corredo genetico inedito.

di Alessio Pagani

È unico, vive solo in Corsica e per questo è fortemente a rischio estinzione. Però è reale, da proteggere proprio perché rappresenta una sottospecie autoctona specifica della grande isola francese. Il gatto-volpe, o per meglio dire il ghjattu-volpe, così come viene chiamato in dialetto corso, pur essendo conosciuto da tempo dai pastori, è stato definito solo adesso dall’Ufficio francese per la biodiversità come sottospecie dal corredo genetico inedito.  

Gli studi su questa creatura, del resto, sono piuttosto recenti e prendono il via nel 2008, dopo la cattura casuale di un gatto selvatico in un pollaio di Olcani. «Adesso, grazie all’identificazione di una specifica entità genetica tra i felidi minacciati e a rischio estinzione, si potranno mettere in campo e attuare le adeguate misure di conservazione», hanno chiarito i ricercatori d’Oltralpe. 

Apparentemente molto simile a un normale gatto tigrato possiede però diverse sfumature rosse, orecchie grandi e baffi corti. Dal punto di vista genetico, poi, è diverso da ogni specie di gatto selvatico finora conosciuto: è molto più vicino al gatto selvatico africano (felis silvestris lybica) che a quello europeo (felis silvestris silvestris). E quanto a lunghezza del corpo e della coda è decisamente più vicino a una volpe. Tra le voci che lo riguardano, poi, una è davvero singolare: secondo i pastori questi animali erano soliti attaccarsi alle mammelle di pecore e capre per nutrirsi direttamente del loro latte. Bisognerà vedere se gli studiosi confermeranno questa bizzarra abitudine o se si tratta solo di una leggenda.

Stando a quanto si è potuto ricostruire fino ad ora, sarebbe arrivato in Sardegna e in Corsica probabilmente con le navi mercantili, ma oggi vive praticamente solo sull’isola francese. Gli esperti, però, non sono troppo ottimisti sul suo futuro. A causa del suo isolamento rischia una progressiva quanto inesorabile estinzione. «L’identificazione di una specifica entità genetica» chiariscono dall’Ufficio francese per la biodiversità «è per questo notevole ed essenziale per l’attuazione di adeguate misure di conservazione».

(Foto d’apertura: Philippe Massit / OFB/www.ofb.gouv.fr)

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