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Alluvione Marche, volontari al lavoro per salvare cani e gatti

In campo OIPA e LAV che hanno concentrato i loro sforzi sui rifugi resi inagibili dalla furia del maltempo. Sono decine le segnalazioni di animali ancora dispersi.

di Alessio Pagani

Undici vittime, almeno per ora, e due dispersi. E interi paesi e quartieri travolti dal fango. Decine di squadre dei vigili del fuoco sono all’opera dalla serata di giovedì nelle Marche alluvionate dove la conta dei danni è pesantissima. Al lavoro ci sono anche i volontari di OIPA e LAV, impegnati a prestare il loro soccorso agli animali rimasti senza un rifugio. Le guardie zoofile e i volontari dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che da un paio di giorni operano strenuamente per salvare le vittime a quattro zampe dell’alluvione. Il rifugio Cuori Pelosi di Senigallia, spiegano da OIPA «che sorge in zona d’esondazione nonostante le tante richieste al Comune di trovare una nuova sede più idonea, è stato evacuato ma due gatti hanno perso la vita».

«È la seconda alluvione, dopo quella del 2014, che colpisce questa struttura», racconta Luana Bedetti, coordinatrice regionale delle guardie zoofile Oipa di Ancona e provincia. «Con i volontari dell’associazione Biagio’s Group e di altre piccole associazioni del territorio siamo abbiamo portato via tutti i cani, ospitati ora in un rifugio dell’associazione Melampo di Fano. Uno dei cani, Tobia, sì è ferito ad una zampa ed è stato operato d’urgenza. Gli animali disabili sono stati tempestivamente soccorsi durante la notte. I gatti salvati sono stati subito dirottati nell’ambulatorio Bastianoni di Marotta, come sempre disponibile per le urgenze del nostro territorio, per poi esser suddivisi in stallo dai volontari». La catena di solidarietà si è subito messa in moto anche per gli animali: il Gattile Anta di Ancona ha dato la sua disponibilità per accogliere gli animali rimasti senza un tetto e i volontari di Biagio’s Group stanno continuando a ripescare dai detriti di questo disastro, e sono tante le persone di buon cuore che sono accorse per aiutare gli “angeli del fango” dei quattrozampe.

«Ieri abbiamo recuperato un cane dal fiume e l’abbiamo fatto ricoverare, abbiamo messo in salvo anche altri due cani, sempre tirati su dal fiume, di cui uno con una grossa ferita sotto il collo per la quale abbiamo fatto intervenire i soccorsi veterinari», conclude Bedetti. «Diversi cani sono morti nei box, e, se legati, nei terreni e nei giardini. Non smetteremo mai di ricordare che quando ci sono le allerte meteo gli animali vanno spostati dalle zone di pericolo e messi in sicurezza».

(Foto d’apertura: OIPA)

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