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Allo Zoo di Chester è nato un raro canguro arboricolo di Goodfellow

Il piccolo è stato immortalato mentre si affaccia dal marsupio della mamma. Per la specie in via d’estinzione è un risultato eccezionale.

di Alessio Pagani

Questi canguri sono speciali. Non saltano come gli altri e non passano molto tempo a terra. Loro, infatti, preferiscono restare appollaiati sulle piante. Ecco perché si chiamano canguri arboricoli. Quello nato, nei giorni scorsi, allo zoo di Chester in Gran Bretagna, è proprio un canguro arbicolo di Goodfellow, una delle specie più minacciate dall’estinzione. Ed è per questo che la nascita di un cucciolo è stata accolta come un vero evento.  

«Nel Regno Unito ci sono solo due strutture che si prendono cura dei canguri arboricoli di Goodfellow e noi siamo tra questi. E questa è la prima volta che ne alleviamo uno nei nostri 91 anni di storia», hanno fatto sapere dallo zoo. «Nel tentativo di scoprire di più su queste creature sfuggenti, abbiamo documentato la crescita del piccolo utilizzando una speciale fotocamera per endoscopio posizionata con cura nel marsupio della mamma Kitawa ogni poche settimane».  

Come altri canguri arboricoli, nell’aspetto quello di Goodfellow si differenzia molto da quelli che siamo abituati a conoscere. Diversamente da questi ultimi, non ha arti posteriori così sproporzionatamente grandi rispetto a quelli anteriori, che sono invece robusti e terminano in artigli ricurvi necessari per garantire una presa migliore sui rami degli alberi. Fondamentale, poi, è la lunga coda utilizzata come bilanciere. Tutte queste caratteristiche aiutano questi animali, originari della Nuova Guinea, nella loro vita che si svolge prevalentemente sulle chiome delle piante.  

Singolare, poi, è anche il processo con cui vengono al mondo. «Uno dei più complessi del regno animale», racconta Dave White, uno dei responsabili dello zoo di Chester. «Quando un piccolo nasce ha solo le dimensioni di una caramella ed è incredibilmente sottosviluppato. Pochi istanti dopo il parto, con gli occhi ancora ben chiusi, inizia strisciare istintivamente sulla pancia della mamma in direzione del marsupio. Lo fa seguendo un canale che la femmina ha segnato leccandosi il pelo. Una volta al sicuro riceve tutta la nutrizione di cui ha bisogno mentre cresce e si sviluppa per altri sei mesi, fino a quando non inizia a far uscire la testa. Come sta facendo il nostro cucciolo».  

Prima di vederlo uscire, però, ci vorrà ancora qualche settimana e solo allora, mentre inizierà a saltellare e imparare ad arrampicarsi sugli alberi, sotto l’occhio vigile della mamma, si potrà capire se è maschio o femmina. «Questi straordinari animali hanno sofferto tremendamente in natura. Sono cacciati per la loro carne e il loro habitat sta scomparendo intorno a loro mentre le foreste vengono disboscate per il legname e per far posto alle piantagioni di caffè e riso», conclude White, «per questo ogni nascita è fondamentale per la loro conservazione. E un segnale di speranza per il futuro».  

(Foto d’apertura: https://www.chesterzoo.org)

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