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A Valencia c’è un monumento per i felini: è la “Casa dei gatti”

È una piccola abitazione che funge da passaggio per i mici. Perfetta nei suoi dettagli celebra la loro resistenza all’operazione di sterminio dei primi del Novecento.

di Alessio Pagani

È tra gli scrigni “segreti” più ammirati dai turisti a Valencia. Perché è unica e particolare. Stiamo parlando della “Casa dei gatti”, quella che i locali chiamano “la Gatera” del quartiere del Carmen. Si tratta di una curiosa abitazione in miniatura che in realtà funge da gattaiola, ovvero da passaggio, per mici del popolare rione valenciano. Il suo autore è l’artigiano e scultore Alfonso Yuste Navarro, che nel 2003 ha scolpito la facciata della casa in un luogo simbolico per la storia della città. Si dice, infatti, che i felini occupassero questa zona già dal 1904, con riferimento alla leggenda “dei quattro gatti”. In quell’anno, infatti, quando su Valencia governava come signore El Cid Campeador, si disse che rimasero in città solo pochissimi felini, i “quattro gatti”, appunto. Questo perché si credeva fossero animali diabolici e quindi furono sterminati. Da qui l’omaggio dello scultore alla resistenza dei mici. Con questa scultura composta da una facciata a tre piani insieme a una fioriera, che produce l’effetto visivo di un balcone.

L’opera è perfettamente dettagliata: ci sono la porta con il suo stemma araldico, le finestre – all’intero si può addirittura ammirare la fotografia di Charles Chaplin, grande amante dei gatti – le scale, la fontana, il tetto. Il portone d’ingresso di questa casetta è poi percorribile e i gatti che apparentemente abitano nella zona attigua entrano ed escono comodamente da questo passaggio. L’omaggio ai gatti resistenti non è però la sola leggenda che riguarda questo scorcio di Valencia. Un’altra leggenda popolare, molto suggestiva, racconta, infatti, la storia di una signora che viveva nel quartiere e che aveva deciso di lasciare in eredità la sua casa ai gatti del luogo. E per evitare che gli umani prendessero possesso di questa abitazione fece costruire all’artista una micro facciata scultorea che poi è diventata “la porta di casa” da cui i gatti entrano ed escono.

(Foto d’apertura: @imeldavanbrabant)

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