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A Torre Guaceto censite circa 60 testuggini: l’obiettivo è proteggere la specie    

La campagna di ricerca punta ad aumentare la conoscenza della specie per riuscire a tutelarla nel migliore dei modi.

di Redazione

Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata mondiale delle tartarughe. Animali speciali da tutelare, anche in Italia. Proprio per questo, nei giorni scorsi studiosi e naturalisti si sono dati da fare alla ricerca di testuggini all’interno della Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta di Torre Guaceto, in Puglia. L’operazione rientra nelle attività di studio delle Emys orbicularis, le tartarughe di palude europee, nell’ambito del progetto Life di cooperazione Italia-Croazia “Urca pro-Emys”. Un’attività che ha già prodotto i primi risultati: censite, in sole 72 ore,  circa 60 tartarughe. L’obbiettivo è chiaro: conoscere la specie per proteggerla al meglio. Così per altri due mesi, ogni settimana, il personale del Consorzio svolgerà tre campionamenti nella zona umida. E al termine sarà possibile comprendere al meglio lo stato di salute di questi animali.

I dati che vengono raccolti, infatti, sono diversi. Si va dalla misura del carapace, ossia la parte superiore della tartaruga, a quella del piastrone, cioè quella inferiore, passando per lo spessore, il sesso, l’età ed il peso. Gli animali vengono prelevati nel totale rispetto di ciascun esemplare, attraverso nasse con galleggiante nelle quali entrano autonomamente. Dopo di che vengono controllati, marcati e rilasciati subito nel loro habitat.

«La prima operazione», ha spiegato il direttore del Consorzio di Torre Guaceto, il biologo Alessandro Ciccolella, «ci ha consentito di censire 60 esemplari. La maggior parte di loro sono maschi, ciò perché in questo periodo questi esemplari sono in grande fermento e si muovono molto in palude, per via della ricerca delle femmine per l’accoppiamento. Il dato fa ben sperare, poiché si presuppone che nella zona umida verranno monitorate altrettante femmine».

Tra una tartaruga e l’altra, gli uomini del Consorzio hanno catturato accidentalmente e liberato anche rane, gamberi, bisce d’acqua e anguille, elemento molto importante quest’ultimo poiché la specie è in forte diminuzione a causa della distruzione delle zone umide. Le piccole anguille che nasceranno a Torre Gueceto, migreranno e poi torneranno in riserva – è peculiarità degli esemplari di questa specie tornare sempre dove sono nati – e ciò entusiasma i biologi del Consorzio.    

(Foto d’apertura: https://www.riservaditorreguaceto.it)

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