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Salvato il nido dei cigni che rischiava di essere travolto dalla piena 

I vigili del fuoco sono intervenuti rapidamente e sono riusciti a mettere al sicuro tutte le uova prossime alla schiusa.

di Alessio Pagani

L’intera covata ha rischiato di andare perduta. Di essere trascinata delle acque, facendo scivolare via le uova dal nido. Tutta colpa delle abbondanti piogge degli ultimi giorni che hanno ingrossato un piccolo torrente di Verbania, il rio San Giovanni, e messo a rischio il nido di una coppia di cigni reali.  

Allertati dalla polizia provinciale, però, i vigili del fuoco sono intervenuti alla foce del torrente e hanno messo in sicurezza il nido che conteneva sei uova prossime alla schiusa e rischiava di essere completamente allagato e travolto dalla piena.  

Su questo fiume dalla portata modesta, ma che in passato è stato interessato da numerosi episodi di piena, una coppia di cigni reali aveva deciso di realizzare il proprio nido troppo vicino all’alveo. Con ogni probabilità, gli uccelli acquatici sono stati tratti in inganno dalla siccità pensando che il luogo scelto fosse sicuro e abbastanza distante dall’acqua. Così però non è stato. Anzi.  

Le sei uova deposte, ormai prossime alla schiusa, hanno dovuto fare i conti con le precipitazioni di questi giorni che hanno fatto innalzare il livello delle acque del torrente che, pericolosamente, erano ormai arrivate a lambire il nido.  

Così la polizia provinciale ha allertato i vigili del fuoco che, con estrema delicatezza, hanno spostato il nido. L’operazione è stata effettuata adagiandolo su una base in metallo, in modo da poterlo muovere senza alcuno scossone. Ma non solo. È stata realizzata anche una passerella con in modo che mamma e papà cigno possano andare e venire senza alcun problema. E così la cova sta continuando in tranquillità. 

Fondamentale, oltre all’intervento dei pompieri, anche la segnalazione dei cittadini. Da qui l’appello delle associazioni in caso di avvistamento di nidi in potenziale pericolo. L’invito è quello di rivolgersi alla polizia locale o a quella provinciale che, in caso di bisogno, allerteranno poi soccorsi più specializzati. 

(Foto d’apertura: IPA)

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